Cgil-scuola. L’autonomia scolastica consente di organizzarsi senza il maestro unico

Dai documenti ufficiali, dallo schema di regolamento di riordino del primo ciclo e dalle ripetute dichiarazioni del ministro Gelmini, a proposito del maestro unico, non dovrebbero esserci dubbi: nella riforma della scuola primaria, a cominciare dalle prime classi, il maestro unico insegnerà solamente in una stessa classe e sarà, quindi, docente in un’unica classe: tutte le sue 22 ore di insegnamento le passerà in una sola classe.

Non è di questo parere la Cgil-scuola che invoca, a sostegno della sua tesi, le norme dell’autonomia scolastica che all’articolo 5 rimette alle scuole il potere di adottare, “anche per quanto riguarda l’impiego dei docenti, ogni modalità organizzativa che sia espressione di libertà progettuale“.

Secondo la tesi sindacale, non spetta, dunque, al ministro definire come deve essere organizzata didatticamente una classe, se cioè con docente massicciamente prevalente (docente unico con tutte le 22 ore di insegnamento nella stessa classe) oppure con docente moderatamente prevalente (esempio, 16-18 ore in una classe e 4-6 ore in un’altra) o altro.

In caso diverso, cioè con docente unico obbligato, “il rischio concreto – secondo la Cgil – è che molte classi vedano coperto il proprio orario di attività attraverso la somma di spezzoni orari di diversi insegnanti, introducendo tra l’altro una intollerabile disparità di trattamento“.

Secondo il sindacato, già oggi “non sono pochi gli istituti, le commissioni e perfino i gruppi spontanei di docenti che già hanno sottolineato l’esigenza di un criterio che fissi una soglia massima di insegnanti che intervengono in ciascuna classe….”

In ogni caso – conclude la Cgil – qualsiasi sia l’organizzazione che gli istituti scolastici nella loro autonomia … riterranno di darsi saranno necessari criteri di trasparenza e di equità … nella gestione delle graduatorie di istituto e nella assegnazioni delle classi, nella attribuzione delle aree e dei compiti ai vari insegnanti.

Le considerazioni sindacali non sono certamente peregrine, a meno che quella del docente unico sia una norma generale del sistema di istruzione da applicare, quindi, così com’è.

Da notare che la formula organizzativa adottata, qualunque essa sia, non ha incidenza sulla spesa per gli organici impegnati.