Certificato antipedofilia, DiSAL: uno psicodramma

Anche DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) prende posizione sulla questione dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 39 ‘antipedofilia: “Tra le emergenze reali che la scuola vive”, si legge nel sito della Associazione, “arriva tra capo e collo un’emergenza virtuale”, quella creata dal citato decreto, “uno psicodramma”, “un’altra scadenza sui dirigenti scolastici, un altro adempimento da eseguire per le segreterie, nuovi terribili minacce di sanzione sempre più aspre per i datori di lavoro!”.

A parte la confusione, perché non è chiaro “se, dove, quando, chi, in che misura, in quali casi vi sia l’obbligo di adempiere alle prescrizioni del decreto, se esistano dilazioni, limitazioni, deroghe”,  “si perde ancora una volta l’occasione di riflettere sulla responsabilità di insegnare e di far scuola, come se uno o un milione di pezzi di carta rimettesse le cose a posto e cancellasse l’inadeguatezza di tanti adulti di fronte all’emergenza educativa, gettando al contempo il sospetto anche su chi, invece, magari da tanti anni, si impegna con i giovani che incontra ogni giorno e non solo in orario scolastico”.

Per fortuna, aggiunge l’Associazione, i pubblici dipendenti all’atto della assunzione in servizio già autocertificano la condizione richiesta. Ma “siamo di fronte a un altro esempio che non incoraggia certo a guardare all’Europa come una risorsa, ma piuttosto come causa di un aumento di lacci e lacciuoli, cioè di burocrazia, anche se in nome di giusti principi”.

Sarcastica la conclusione della nota: “sistemata con la carta la burocrazia e tranquillizzato l’elefante europeo, alunni, famiglie e comunità scolastiche potranno stare tranquille perché un nuovo certificato in più avrà risolto ogni emergenza educativa! Un pezzo di carta salverà il mondo?