Carrozza: senza ricerca la didattica muore
Intervistata dal ‘Mattino’ di Napoli sulle classifiche dell’Anvur il ministro Carrozza ha detto di essere convinta che “contino le analisi complessive, non le classifiche” e che “le comparazioni vanno fatte mettendo in relazione facoltà omogenee“, perchè “se l’obiettivo è capire come sia stata portata avanti l’attività di ricerca nelle singole facoltà, la comparazione va fatta, appunto, tra materie e attività omogenee“.
Il lavoro dell’ANVUR servirà al Ministero soprattutto per gli scopi indicati dalla legge che, soprattutto sulla ricerca, sono quelli di utilizzare i dati dell’Agenzia “per la ripartizione dei fondi premiali“.
All’obiezione di chi sostiene che i parametri Anvur non tengono conto dell’attività didattica, che impegna a volte più della ricerca, il ministro risponde in modo secco e preciso: “non credo si possa fare buona didattica senza, di pari passo, aggiornarsi, produrre. I professori universitari sono dei privilegiati, che non possono non innovare o fornire spunti scientifici nuovi. Altrimenti si rischia di trasmettere un sapere superato. E la didattica di certo non ne guadagnerebbe“.
Senza un’adeguata e nuova produzione scientifica, conclude Carrozza, “la didattica muore“
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