‘Caro studente, hanno danneggiato un’immagine, ma non sanno che a noi piace costruire’. La lettera dei prof della scuola ‘Falcone’

Dopo il danneggiamento del busto del giudice Falcone presente nell’istituto comprensivo che ne porta il nome, nel quartiere Zen di Palermo, ieri un nuovo atto intimidatorio ha provato a turbare gli animi di chi abita la zona e frequenta la scuola. Ma gli insegnanti non si abbattono e, anzi, scrivono una bellissima lettera ai loro studenti che lo scrittore e insegnante, Alessandro D’Avenia, ha postato sulla sua pagina Facebook e che noi di Tuttoscuola abbiamo deciso di pubblicare:

Ciao Gabriele, siamo i tuoi prof a scriverti.
Ieri pomeriggio, quando hai saputo cosa era successo, ci hai mandato questo WhatsApp: “Devono rompere sempre le cose della nostra scuola!”.

Non sai quanti tuoi compagni si sono dispiaciuti ed arrabbiati: hanno scritto messaggi Giuseppe, Salvatore, Aurora, Alessandro, Sabrina e tantissimi altri…  Hai ragione. Ci sono alcune persone che ‘devono rompere’: è molto facile rompere, per un po’ anche divertente. Addirittura per qualcuno è l’unico modo per mostrare che esiste! Però chi ha bisogno di rompere diventa un grave problema per gli altri: non si può certo vivere accanto ad una persona che rompe; ed infatti è costretto a farlo di notte, di nascosto, quando nessuno lo vede, in modo vile.

Chi rompe è vile!

E così chi rompe viene escluso, emarginato, costretto a stare in un ‘branco’ con altre persone che rompono e a trascorrere la vita con queste a farsi del male a vicenda, cercando di prevaricare gli uni sugli altri.

Nel tuo messaggio ti chiedi anche perché questi ce l’hanno con ‘la nostra scuola’…
Perché la scuola è il luogo in cui, assieme alla tua famiglia ed ai tuoi prof, si costruisce: si costruisce il tuo pensiero, che ti renderà una persona responsabile, libera e nobile; si costruisce il primo nucleo di relazioni significative in cui esercitare la generosità, il rispetto dell’altro e la magnanimità; si costruisce, infine, il grande edificio delle qualità personali che saranno strumento del tuo lavoro: ecco, il lavoro… forse non ne hai sentito parlar bene, perché quelli che rompono lo bistrattano, lo ripugnano e lo disprezzano… 
Ma sarà il tuo lavoro, onesto e appassionato, che ti renderà autonomo, capace di crescere una famiglia e, non trascurarlo, di contribuire al bene comune: e riconoscerai, allora, che la scuola è il bene comune più prezioso da difendere.

Che gran bisogno ha la società di avere persone con queste qualità!

Il giudice Giovanni era una di queste persone, ha costruito edifici che risplendono di giustizia e di legalità. La vita sua, di Paolo, di Padre Pino e di tutti questi eroi ci commuovono e ci appassionano, e continueremo a raccontarle e a conoscerle per imparare ad essere persone migliori.

Pensa un po’, chi rompe si illude che danneggiare una loro immagine possa danneggiare questi edifici… Ma non sa che ai tuoi prof, che vivono la scuola ed il quartiere assieme a te, piace costruire, a volte anche riparare, e lo faranno sempre con entusiasmo e determinazione.

Ci rivediamo a settembre, un arrivederci a te e a tutti gli alunni della scuola Falcone.
I tuoi Prof e la tua Preside