Camusso (Cgil): innalzare l’obbligo a 18 anni

 

”L’innalzamento dell’obbligo scolastico è stato in passato un elemento di grande avanzamento per il Paese. Oggi l’obbligo andrebbe ulteriormente innalzato”.

La proposta viene dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che intervendendo ad un convegno sulla scuola del sindacato di categoria Flc-Cgil, sottolinea che l’obbligo andrebbe “collocato naturalmente alla fine del secondo ciclo della scuola superiore, a 18 anni di età“.

Il fatto è che in Italia la scuola seondaria superiore finisce a 19 anni, non a 18. A18 (anzi a 17 se gli studi sono regolari) finirebbero i percorsi del sistema di istruzione e formazione (IeFP), ma il fatto che Camusso parli di obbligo ‘scolastico’ fa ritenere che pensi al solo sistema scolastico. Per finire a 18 anni occorrerebbe tagliare un anno o alla scuola di base (come propose a suo tempo Luigi Berlinguer) o alla secondaria superiore, soluzione ventilata nel 2001 all’inizio del quinquennio morattiano ma subito abbandonata. La prima soluzione (come anche l’anticipo dell’inizio della scuola a cinque anni) avrebbe tempi lunghissimi. La seconda sembra più praticabile, ma comporterebbe una nuova, radicale riforma dell’istruzione secondaria superiore.

La Cgil ha gettato un sasso nello stagno di un dibattito sulla scuola che al momento appare periferico nella campagna elettorale ormai in pieno svolgimento. Tuttoscuola darà conto dei suoi sviluppi con la tempestività e l’ampiezza che l’argomento merita.