Calo nascite: modificato il rapporto italiani e stranieri in classe

Dieci anni di calo costante di nati da genitori italiani su tutto il territorio nazionale (97.344 culle vuote pari a –20%) con punte negative del 25,9% in Liguria e del 25,6% in Sardegna, e, in valori assoluti, record negativo della Lombardia che nell’ultimo decennio ha registrato un calo di nascite nelle famiglie italiane di 15.203 unità: è questo il quadro demografico non confortante che si ricava dai dati pubblicati nei giorni scorsi dall’Istat.

Contemporaneamente calano anche in nati da genitori stranieri in percentuale minore o addirittura in controtendenza nel Mezzogiorno. Alla luce di questo fenomeno, come si configurerà l’incidenza percentuale di alunni stranieri nella scuola italiana?

Nel 2009 i nati stranieri (prossimi alunni nella scuola italiana) erano il 13,5% del totale nati; nel 2017 sono cresciuti di oltre un punto in percentuale raggiungendo il 14,7%.

A causa del maggior calo di nati italiani, nelle regioni del Nord Ovest la percentuale di stranieri è passata dal 19,8% al 20,7%, con oltre cinque punti di incremento in Liguria (dal 14,7% al 19,9%), di un punto netto di incremento nel Piemonte (dal 18,2% al 19,2%), di 0,2 punti in Lombardia (dal 21,2% al 21,4%).

Nelle regioni del Nord Est il Veneto compie un passo indietro di quasi 2 punti in percentuale, attestandosi nel 2017 al 19,7% di nati stranieri sul totale, mentre l’Emilia Romagna, da sempre la regione con la più alta incidenza di stranieri, compie un passo avanti di oltre un punto percentuale, attestandosi al 24% (quasi uno straniero ogni quattro nati).

Nelle grandi regioni dell’Italia centrale la Toscana, con la variazione di due punti in percentuale dell’incidenza straniera si attesta al 19,3%, mentre il Lazio (3,5 punti di incremento percentuale) si attesta al 15,9%.

Nelle regioni del Mezzogiorno, pur con valori assoluti molto più contenuti, si registra al termine del decennio considerato una variazione in aumento dell’incidenza straniera nelle nascite di oltre due punti in percentuale.

Tra poco nelle classi vi saranno più banchi vuoti, ma in quelli occupati da alunni vi sarà un maggior numero di alunni di razza, religione e lingua diverse da quelle dei compagni di banco italiani.

Si va sempre più verso una scuola multietnica (tema che verrà sviluppato nel numero di dicembre del mensile Tuttoscuola).