Cala la popolazione: nella fascia di età della primaria meno italiani e più stranieri

Il confronto dei dati ISTAT tra i residenti nel 2017 e quelli nel 2018, riferito alle fasce di età più giovani corrispondenti ai servizi per l’infanzia e per la scuola primaria, offre considerazioni interessanti. Nella fascia di età 0-2 anni i residenti nel 2018 sono diminuiti di oltre 42 mila unità rispetto all’anno precedente. Il decremento ha un effetto positivo rispetto all’obiettivo fissato dall’Unione Europea per conseguire il 33% della popolazione che fruisce di servizi per la prima infanzia.

Infatti, a invarianza del numero di posti disponibili in nidi d’infanzia pubblici e privati, il minor numero di bambini che ne possono fruire, determina l’innalzamento della percentuale di scolarizzazione, anche se il numero di bambini che effettivamente ne fruiscono è sempre lo stesso.

È diversa la situazione della fascia di età 3-5 anni.

Anche per questa fascia si è registrata una flessione di residenti tra il 2017 e il 2018 di oltre 42 mila unità, ma, a seconda della politica degli organici della scuola statale, la diminuzione del numero di bambini può determinare l’abbassamento del numero medio di bambini per classe oppure la conferma di tale rapporto medio con chiusura di un numero consistente di classi (e conseguente riduzione dell’organico del personale docente).

È quanto ha deciso recentemente il MEF, riducendo di oltre 5 mila unità il numero dei posti per le immissioni in ruolo, giustificando la decisione come conseguenza del decremento demografico e ignorando il fatto che non vi è mai un rapporto diretto tra il calo del numero di alunni e la chiusura delle classi.

Per quanto riguarda la fascia di età 6-10 anni, che corrisponde alle generazioni degli alunni di scuola primaria, il decremento complessivo tra i residenti del 2017 e quelli del 2018 è stato di 37 mila ragazzi, risultato dal decremento di 46 mila italiani e dall’incremento di quasi 9 mila stranieri.

Si tratta di dati che, oltre a confermare la possibile variazione automatica del numero di classi e conseguente taglio degli organici, rappresenta una configurazione qualitativa particolare nella composizione delle classi in tutto il territorio nazionale dove la variazione del numero di residenti 6-10 anni di età nelle due annate considerate è sempre di decremento del numero di ragazzi italiani e di incremento per quelli stranieri.