Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Bocciata in prima elementare. La promuoverà il TAR?

Assunta, 6 anni, di Lacco Ameno (Ischia), è stata bocciata in prima elementare, e la cosa fa notizia perché i casi di bocciatura nella scuola primaria sono ormai rarissimi. E quando si verificano, danno luogo a forti scontri tra i genitori e gli insegnanti.

E’ andata così anche questa volta, con la madre di Assunta che accusa la scuola di aver abbandonato la piccola al proprio destino, e di non averle assegnato l’insegnante di sostegno e la scuola che replica che il medico della ASL non ha riscontrato handicap o altri problemi, e la scuola non ha potuto chiedere per lei l’insegnante di sostegno dal momento che “non le spettava”, come ha precisato la dirigente scolastica.

Per la madre il livello di apprendimento conseguito dalla figlia non corrisponde a quello stabilito dagli insegnanti, per la scuola i docenti hanno bene operato e inoltre i genitori erano stati avvisati della probabile bocciatura sin dal primo quadrimestre: “tutte le strategie possibili per aiutare la bambina atte a evitare la bocciatura sono state adottate”, dice la dirigente, ma “la bambina ha bisogno di più tempo per apprendere e quindi l’abbiamo aiutata a recuperare”.

A quanto pare anche questa questione finirà davanti al TAR per iniziativa della madre di Assunta, che magari sarà ammessa alla seconda classe per via giudiziaria, ma che potrebbe incontrare difficoltà in seconda, soprattutto se resterà nella stessa scuola e con gli stessi insegnanti. Ancora una volta un organo esterno come il TAR sarà chiamato a dirimere una questione che in realtà non è giuridica ma pedagogica e didattica. Se Assunta avesse avuto l’insegnante di sostegno sarebbe stata promossa, ma solo perché, in quanto ‘diversamente abile’, non avrebbe avuto standard minimi da superare. Cos’è meglio: essere promossi comunque, anche via TAR, o ripetere un anno essendo giudicati ‘normali’ e solo “bisognosi di più tempo per apprendere”?

Non abbiamo gli elementi per valutare compiutamente questo specifico caso, ma ci sembra che una soluzione si sarebbe potuta trovare attraverso la personalizzazione dei curricula, anche quello di Assunta, che attenua la rigidità degli standard. La soluzione di questi problemi va trovata a livello educativo, non giurisdizionale.

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