Berlinguer rilancia la scuola di base di sette anni

L’ex ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer, pur impegnato su molti fronti dopo la conclusione della sua esperienza ministeriale (1996-2000), ha sempre continuato ad occuparsi di scuola e di politica scolastica in varie forme: attraverso la rivista online da lui promossa educationduepuntozero, con una attiva partecipazione a convegni e seminari (quasi sempre molto applaudita), e svolgendo anche un’intensa attività pubblicistica.

In un articolo su Autonomia&Dirigenza, la rivista trimestrale dell’ANP, Berlinguer rilancia il modello 7+5, con conclusione della scuola a 18 anziché a 19 anni, che aveva caratterizzato la riforma dei cicli approvata dal Parlamento nel febbraio 2000 (legge n. 30), poi soppressa dalla riforma Moratti (legge n. 53/2003).

La legge n. 30 suscitò molte discussioni e resistenze tra gli insegnanti, e proprio l’unificazione di scuola elementare e media nel blocco settennale del primo ciclo fu uno dei punti più contrastati, ma l’ex ministro non ha cambiato idea: “Si faccia terminare la scuola ai ragazzi a 18 anni, come quasi ovunque, anziché a 19 (che resta ormai una follia)” e “proporremo un piano di riduzione della durata del primo ciclo a sette anni”. E ancora: “Sono consapevole che la cosa farà discutere, ma non si possono più tenere i nostri ragazzi a scuola fuori tempo massimo”.

Sì, anche questa volta, come allora, la cosa farà discutere. E’ il destino di Berlinguer…