
Bene l’emendamento sul recupero del 30%: Scrima in disaccordo con la Bastico
La senatrice Bastico del PD aveva avanzato ieri ampie riserve sulla proposta di emendamento del Governo che dovrebbe restituire le risorse del 30% per premiare il merito dei docenti, e aveva anche preso le difese del sindacato che nella futura gestione di quelle risorse avrebbe un ruolo marginale.
Alle valutazioni critiche dell’ex-vice-ministro all’istruzione risponde oggi Francesco Scrima, segretario generale della Cisl-scuola con valutazioni favorevoli verso l’emendamento e critiche verso la Bastico.
L’emendamento che recupera a favore delle retribuzioni dei docenti la quota del 30% di economie derivanti dalla Finanziaria 2008 – dichiara Scrima – va incontro alle richieste dei sindacati, trova riscontro negli impegni assunti dal ministro dell’Economia ed è l’unica via concretamente percorribile per evitare oggi, e non in un futuro ipotetico, il blocco delle progressioni per anzianità.
Per la Cisl-scuola, dunque, l’ipotesi di emendamento va bene e Per questo è importante che il Parlamento lo approvi, rimuovendo così uno dei punti più iniqui della manovra. Se questo avverrà, lo considereremo il positivo risultato di un serrato confronto che la CISL, insieme a quasi tutte le organizzazioni sindacali rappresentative della scuola, ha condotto col governo in piena autonomia e con forte determinazione.
Scrima, comunque, non ha gradito le osservazioni della senatrice del PD, verso la quale, esprime un giudizio severo per quella che ritiene una invasione di campo: Alla sen. Bastico tutto ciò appare “insoddisfacente” – dice Scrima – e non rispondente a “quanto promesso”: affermazione, quest’ultima, con la quale invade impropriamente il campo di un’azione sindacale che non le appartiene e di cui dovrebbe, a nostro avviso, rispettare di più l’autonomia.
A nessuno può sfuggire la difficoltà di intese volte a introdurre modifiche ad una manovra di eccezionale emergenza, intese che certo non si rafforzano con interventi impropri e inopportuni in cui i piani dell’azione politica e sindacale vengono pericolosamente confusi.
Una forza di opposizione ha certo il diritto di ritenere “insoddisfacenti” queste misure, candidandosi a produrne di migliori quando tornerà ad essere maggioranza: nel frattempo, per un sindacato che voglia e sappia fare seriamente il suo lavoro i risultati che contano continuano ad essere quelli possibili e concretamente raggiunti. Non ci si chieda di stare alla finestra in attesa di “tempi migliori”.
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