
Bastico, (super)viceministro
Nella passata legislatura l’on. Valentina Aprea, sottosegretaria all’istruzione, senza essere viceministro ebbe un’ampia delega (quattro mesi dopo l’avvio della legislatura) direttamente dal ministro Moratti: programmi e progetti per l’organizzazione degli uffici scolastici territoriali; riforma degli ordinamenti, dei programmi e dei curricoli scolastici; stato giuridico ed economico del personale della scuola; riforma della valutazione del sistema scolastico; organizzazione dei servizi nel territorio; edilizia scolastica; riforma degli organi collegiali; progetti di reclutamento e formazione del personale della scuola.
Sembrava immensa quella delega, tanto che qualcuno parlò allora di un potere sostanziale dell’Aprea quasi pari a quello del ministro.
Quando però l’Aprea manifestò divergenze con il suo ministro (e secondo qualcuno espresse chiaramente il proposito di subentrarle), la Moratti si riprese di fatto la delega.
Ora Mariangela Bastico è diventata viceministro (due settimane dopo l’avvio della legislatura) con una delega, conferita direttamente dal Consiglio dei Ministri, ancora più ampia di quella che era stata assegnata alla Aprea: ordinamenti, curricoli scolastici, obbligo scolastico e formativo; istruzione post-secondaria, educazione e istruzione permanente degli adulti; valorizzazione dell’autonomia scolastica; rapporti con le regioni in materia di istruzione; stato giuridico ed economico del personale della scuola; formazione e reclutamento del personale della scuola; tematiche relative al rapporto tra titoli di studio e accesso al lavoro e alla professioni; organizzazione degli uffici scolastici regionali.
Insomma, si può ben dire viceministro anche di fatto, non solo di nome.
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