Bastico: costruire, non demolire

“La scuola (…) ha bisogno di tempi lunghi, di stabilità e di serenità nei suoi necessari processi di cambiamento. Nulla è più negativo di continui ‘stop and go’, che generano sfiducia e demotivazione, quindi immobilità e rischi di perdita di qualità. L’auspicio è che si determinino, qualunque sia la maggioranza parlamentare e di Governo, le condizioni per proseguire in una logica di stabilità e di costruzione, e non di demolizione di quanto realizzato”.

Il sito personale del viceministro Mariangela Bastico (www.bastico.it) è stato in questa legislatura, e non solo per gli addetti ai lavori, un punto di riferimento in qualche modo parallelo e complementare rispetto a quello ufficiale del Ministero, fornendo a volte informazioni e chiavi di lettura utili per la migliore comprensione delle iniziative del governo nel campo della politica scolastica.

Ora, anche per le esigenze della campagna elettorale, nella quale la Bastico è impegnata in pole position – quarto posto – come candidata al Senato in Emilia Romagna, il sito ha cambiato format ed è diventato meno (para)istituzionale e più politico. Ed è in questa ottica più politica che la Bastico prende posizione, con le espressioni sopra riportate, a favore di un approccio costruttivistico e continuistico alla politica scolastica.

Forse dietro le parole del viceministro uscente si nasconde la preoccupazione che un eventuale nuovo governo di centro-destra decida di recuperare l’impianto generale della riforma Moratti, annullando le modifiche apportate dal centro-sinistra nella corrente legislatura (obbligo decennale, rilancio dell’istruzione tecnica e professionale in alternativa alla licealizzazione, soppressione del decreto legislativo 227/2005 sulla formazione iniziale dei docenti ecc.). O forse l’auspicio della Bastico è da leggere come una forma di disponibilità a “larghe intese” scolastiche. Comunque ci sembra che il suo appello a costruire, anziché a distruggere, meriti di essere ampiamente condiviso.