Bastico al Senato per il finanziamento delle sezioni primavera

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento della sen. Mariangela Bastico (PD) in Aula al Senato sulle sezioni primavera

 Ho visto che state seguendo puntualmente il tema delle sezioni primavera. Vi ringrazio di questa attenzione che evidenzia che avete saputo cogliere la rilevanza di questo servizio per tanti bambini e famiglie.
Per conoscenza vi invio, pertanto, il mio intervento in Aula del 18 settembre, per sollecitare la risposta alla mia interrogazione sulle sezioni primavera e per evidenziare la grave situazione di emergenza.
Cordialmente – Mariangela Bastico

 Signora Presidente, chiedo alla Presidenza di attivarsi affinché l’interrogazione che ho depositato la scorsa settimana relativa ai finanziamenti statali sulle sezioni primavera sia prontamente trattata in 7a Commissione presso la quale è stata depositata.

L’urgenza deriva dal fatto che risulterebbe che i finanziamenti del Ministero dell’istruzione, pari a 12 milioni di euro, siano stati utilizzati per altre destinazioni e, quindi, non vadano a finanziare le sezioni primavera.

Inoltre, non si ha alcuna certezza relativamente ai 5 milioni di euro del Dipartimento della famiglia.

Tutto ciò comporterebbe il rischio concreto che oltre 23.000 bambini dai due ai tre anni iscritti nelle oltre 1.600 sezioni primavera presenti in tutto il territorio nazionale non potrebbero già dall’inizio dell’anno scolastico fruire del servizio al quale si sono iscritti. È vero infatti che, mancando i finanziamenti nazionali, questi servizi che si integrano da un lato con gli asili nido e dall’altro con le scuole dell’infanzia, e che sono gestiti in parte dallo Stato, in parte dai Comuni e in parte – la maggioranza – dalle scuole paritarie, se non ricevono il finanziamento dello Stato si troveranno costretti a chiudere.

Notiamo che questi servizi sono particolarmente presenti in piccoli Comuni e in quelle realtà – non nei grandi centri urbani – dove i posti nei nidi sono del tutto insufficienti o assolutamente assenti. Si tratta, quindi, di un servizio assolutamente essenziale per i percorsi educativi dei bambini e per le loro famiglie.

Voglio ricordare, alla fine di questo mio intervento, che detto servizio, dedicato ai bambini dai 2 ai 3 anni, è nato nel 2007. Si tratta, in pratica, di una realtà consolidata sulla quale le famiglie fanno affidamento. Proprio dal 2007 si è partiti con un finanziamento dello Stato di 39 milioni di euro, pari a 30.000 euro per ogni sezione primavera, corrispondenti al pagamento di un educatore. Oggi tale finanziamento è dimezzato: si tratta di 15.000 euro per sezione. Ciò ha significato un aumento considerevole delle rette a carico delle famiglie, sui costi delle quali non è più possibile agire. D’altra parte, gli enti gestori, a cominciare dai Comuni, non sono in grado di reggere da soli i costi del servizio.

Proprio per tale motivo, oggi l’ANCI con un comunicato del suo presidente, il sindaco Delrio, ha sollecitato la messa a disposizione dei finanziamenti statali; inoltre, l’organizzazione che associa i gestori delle scuole paritarie, la FISM, ha lanciato nei giorni scorsi un gravissimo allarme.

Invito, quindi, a prestare una grande attenzione sul punto. Togliere questo servizio a 23.000 bambini, dai 2 ai 3 anni, mi sembra una scelta davvero grave. Chiedo pertanto alla Presidenza di attivarsi affinché sia data urgentemente una risposta dal Governo.