
Barbagallo (Uil): una riforma non condivisa non verrà applicata
Il passaggio al Senato del ddl Buona Scuola non sarà certamente una passeggiata, viste le dichiarazioni bellicose di tanti esponenti dell’opposizione, ma anche interni alla maggioranza che sta sostenendo il Governo.
Per tutte vale la dichiarazione della parlamentare Silvia Chimienti (M5S): “Alla Camera il Ddl è passato. Ma al Senato sarà il Vietnam”.
Renzi ha lasciato intendere che il testo non sarà blindato e, quindi, saranno possibili cambiamenti. Ma entro quale limite? Anche stravolgendone l’attuale impostazione? O vi saranno semplici ritocchi con la fiducia dietro l’angolo e un rapido ritorno conclusivo alla Camera?
Anche in campo sindacale diversi esponenti fanno la voce grossa.
Tra questi il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha rilasciato a Nuoro una dichiarazione preoccupante sul ‘dopo’ riforma, lasciando intendere che, se non vi saranno le modifiche richieste (in particolare quelle sui precari), potrebbe esserci una resistenza passiva nella attuazione della legge. “Questa storia della buona scuola che ci riporta ai vecchi podestà non ci convince. Noi vorremmo una scuola normale: pubblica, libera e democratica. Se il governo vuole c’è ancora tempo per assumere precari e non penalizzare coloro che pur avendo lavorato per 36 mesi rischiano di essere licenziati”, ha detto Barbagallo che ha proseguito: “Noi siamo per fare un accordo anche in zona Cesarini, ma il Governo si tolga dalla testa che, se fa una riforma non condivisa, quella riforma verrà applicata”.
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