Banchi a rotelle, trasferita la preside che li mandò al macero durante l’emergenza Covid

“Mutamento dell’incarico per motivi eccezionali”. Secondo quanto segnala IlGazzettino.it, con una frase riportata in una lettera, l’Ufficio Scolastico Regionale ha spiegato la decisione di trasferire Stefania Nociti dalla poltrona di dirigente scolastica del liceo scientifico Benedetti Tommaseo di Venezia a quella dell’Istituto comprensivo di Casier, nel Trevigiano. Nociti lascia il suo primo incarico da dirigente dopo due anni nella stessa scuola quando convenzione vuole che almeno ne passino tre, a causa della scelta di mandare al macero quaranta banchi a seduta innovativa, i celebri  “banchi con le rotelle” introdotti dall’ex ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, per combattere il contagio del Covid nelle classi italiane. Ora, al suo posto, arriverà al Benedetti-Tommaseo dall’1 settembre, Michelangelo Filannino, ex dirigente scolastico del liceo Nuzzi di Andria, in Puglia. 

La vicenda era finita nel mirito dell’ex Provveditorato regionale e della magistratura erariale che ora sta verificando con la Finanza se l’ordine dei banchi con le rotelle e la loro conseguente distruzione possano aver causato un danno nei conti della scuola e dello Stato. All’epoca dei fatti, era stata la stessa preside Nociti a spiegare la decisione di disfarsi dei banchi a rotelle, distruggendoli e parlando poi di “urgenza” legata “alla sicurezza” della scuola, degli studenti e dei dipendenti dal momento che i quaranta banchi consegnati il 19 novembre 2020 non erano mai stati usati ed erano quindi stati accatastati in biblioteca, causandone la chiusura. Aveva detto: “la nostra scuola non ha mai acquistato né attraverso Consip né mediante altre procedure i 40 banchi a rotelle oggetto della polemica“. Proprio questa frase aveva attirato l’attenzione dell’ex Struttura commissariale per l’emergenza guidata da Domenico Arcuri: in una nota, nella quale non si escludevano carte bollate verso la preside, la Struttura smentiva attaccando: “La dirigente ha firmato il ‘certificato di regolare fornitura e verbale di collaudo’. E poco importa se la versione della dirigente era di aver firmato “per permettere che gli operai venissero pagati”.

Intanto nei mesi scorsi è arrivata una sanzione pecuniaria nei confronti dell’ormai ex preside del Benedetti-Tommaseo, a seguito anche di  altre situazioni che sarebbero state denunciate dai lavoratori che hanno raccontato di provvedimenti disciplinari ad personam.

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