Bambini dimenticati in auto, ora la macchina avverte il guidatore

A Pisa un papà dimentica la figlioletta di 7 mesi in auto. Per non parlare della bimba di 18 mesi di Arezzo uccisa da un colpo di calore in auto a giugno dello scorso anno. E prima ancora tanti altri casi, troppi. Tragedie che lasciano senza fiato, piccoli dimenticati in macchina dai genitori, quando il cervello si spegne e si è convinti di averli lasciati a casa, all’asilo, dai nonni. Invece no. Sono rimasti chiusi fra le lamiere roventi dell’auto e quando ci si rende conto dell’accaduto è ormai troppo tardi.

Un fenomeno più frequente di quanto si possa immaginare e del quale già ci siamo occupati in passato, elencando una serie di software che aiutano i genitori a ricordare i figli e che ora viene affrontato direttamente anche dalle case automobilistiche.

Potrebbe dunque essere Hyundai il primo produttore a portare sul mercato autovetture a prova di genitori “sbadati”, installando di serie un sistema ad ultrasuoni in grado di rilevare la presenza nella parte posteriore dell’abitacolo, anche su un seggiolino di sicurezza, di un bambino.

Denominato Rear Occupant Alert, il dispositivo utilizza sensori evoluti rispetto a quelli degli antifurto volumetrici, in grado di rilevare ogni minimo movimento del piccolo occupante. Una volta scattato l’allarme, il guidatore viene avvertito dal contemporaneo suono del clacson e dal lampeggio dei fari – in modo da allertare eventualmente anche altre persone attorno al veicolo – e da un messaggio inviato dallo smartphone attraverso l’impianto Blue Link.

Previsto per la gamma Hyundai model year 2019 venduta negli Stati Uniti, e che debutterà entro la fine del prossimo anno, il sistema Rear Occupant Alert punta a risolvere un problema che negli Usa ha avuto grande rilievo. Basti dire che nel solo 2017 ben 38 bambini sono morti sotto il sole perché abbandonati in macchina.

La stessa Hyundai, nel presentare il modello in questione, ha diffuso una statistica che analizza 800 decessi di questo tipo da 1994 ad oggi: nel 55% dei casi il genitore o i genitori erano completamente ignari della presenza del figlio in macchina.

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