Avvio nuovo anno scolastico, l’audizione della ministra Fedeli

Si è tenuta ieri, 10 ottobre, l’audizione in cui la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha fatto il punto sull’avvio del nuovo anno scolastico. Pubblichiamo di seguito qualche stralcio del discorso della Ministra.

Avvio nuovo anno scolastico senza difficoltà

«Proprio in occasione del mio primo incontro con voi come ministra dell’Istruzione, tra gli obiettivi che mi ero prefissata, ponendo al centro delle politiche dell’istruzione ogni studentessa e ogni studente, vi era quello di “centrare” tempestivamente e nel migliore dei modi possibili tutti i passaggi necessari per iniziare, senza le difficoltà del passato, il nuovo anno scolastico. Ebbene, – ha proseguito la Ministra –  credo di poter affermare senza rischio di smentita che l’obiettivo è stato raggiunto e ha consentito alla vasta comunità scolastica un inizio di anno ordinato e regolare. Ciò anche grazie all’impegno e alla serietà degli uffici del MIUR (centrali e regionali) e delle scuole, che hanno realizzato ogni passaggio nei tempi previsti, e alle utili intese con le organizzazioni sindacali». 

Crono-programma rispettato

«È stato preparato un crono-programma dettagliato di tutte le attività, ciascuna oggetto di un attento monitoraggio e ottimizzazione, e ogni attività è stata completata in anticipo rispetto alle analoghe tempistiche del 2016/2017:

– l’iscrizione alle scuole, che determina il numero di studenti ed influenza quindi ogni altra operazione, è la prima fase: è avvenuta in modo informatizzato e per consentirne la conclusione il 6 febbraio 2017, con 16 giorni di anticipo rispetto all’anno scorso, sono stati potenziati i sistemi informativi;
– l’’organico dei docenti, distribuito tra le Regioni in base al numero di studenti iscritti e alle caratteristiche della rete scolastica, vista la nuova norma (decreto-legge sul mezzogiorno) relativa all’incremento dell’organico per 15.100 posti, ha richiesto un fittissimo lavoro di coordinamento con il MEF. Malgrado ciò le operazioni di definizione dell’organico si sono concluse il 24 maggio 2017 (il 4 agosto è giunto il concerto del MEF), circa due mesi prima dell’anno scorso;
– la mobilità dei docenti è affidata per legge alla contrattazione e solo dopo che la si è compiutamente svolta si ha conoscenza di quanti e quali posti siano rimasti liberi in ciascuna regione, a disposizione delle assunzioni a tempo indeterminato. Ogni attività relativa alla mobilità è stata curata con la massima attenzione, a partire dalla contrattazione, che si è conclusa il 31 gennaio 2017, con dieci giorni di anticipo rispetto all’anno scorso. Le istanze di mobilità sono state presentate entro il 6 maggio 2017, quasi un mese prima rispetto al 2016. Il sistema informativo che elabora le istanze è stato completamente reingegnerizzato, cosa che ha consentito di pubblicare i risultati della mobilità, partendo dalla scuola primaria il 9 giugno per terminare con la secondaria di secondo grado il 20 luglio 2017, quasi un mese prima rispetto all’anno precedente, e senza alcuna contestazione dei risultati;
– le nuove assunzioni a tempo indeterminato – cd. immissioni in ruolo – si sono concluse entro il 14 agosto 2017, grazie all’impegno in un periodo tipicamente di ferie estive del personale degli Uffici Scolastici Regionali che ha garantito il completamento di questa operazione e delle altre qui descritte. Anche in questo caso le operazioni si sono concluse un mese prima rispetto all’anno scorso;  l’individuazione per competenze è stata introdotta dalla legge n. 107 del 2015 e disciplina l’assegnazione dei docenti, titolari su ambito territoriale sub-provinciale, alle singole scuole. Nell’anno scolastico 2017/2018 il dialogo instaurato con le organizzazioni sindacali ha condotto alla sottoscrizione del contratto integrativo. Nel 2016/2017 invece si fu costretti a procedere unilateralmente con atto datoriale. L’individuazione si è completata nella terza settimana di agosto, a fronte dell’inizio di settembre nel 2016/2017;
– le assegnazioni provvisorie sono disciplinate da un apposito contratto collettivo nazionale integrativo e tutelano l’interesse del personale che si trovi in particolari situazioni personali e familiari – disabili, neo-genitori, titolari di “legge 104”, ecc. – di ottenere una sede più agevole per la durata di un anno scolastico, nel limite dei posti disponibili. Si è conclusa il 31 agosto 2017, eccezion fatta per le province di Enna e Caltanissetta, dove la esiguità di risorse umane all’interno dell’ufficio ha fatto concludere le operazioni a fine settembre (parliamo di un totale di circa un centinaio di assegnazioni provvisorie). Le medesime operazioni nel 2016/2017 si dilungarono in numerose regioni sino all’inizio di novembre. Per una maggiore tutela della continuità didattica, si sono concordate nuove regole che hanno limitato il numero di assegnazioni interprovinciali a 12.088, meno della metà rispetto al 2016/2017, ferme restando le tutele di legge. Ho anche scritto a INPS e al Ministero della Salute per costituire un osservatorio congiunto, che da domani inizierà a monitorare l’applicazione degli articoli 21 e 33 della legge n. 104 del 1992, per far sì che la giusta e incontestabile difesa dei diritti del personale con disabilità o che ha necessità di assistere familiari sia accompagnata dal contrasto a tutte le forme di abuso che di fatto vanno altrimenti a metterne in pericolo la garanzia;
– la nomina dei supplenti a cura degli Uffici Scolastici Regionali è terminata ovunque entro il 12 settembre. Le nomine a cura delle istituzioni scolastiche si sono completate tra il 12 e il 20 settembre, a differenza di quanto avvenuto l’anno scorso, quando le nomine dei supplenti furono completate nel mese di novembre. In tutto questo percorso si sono riscontrati problemi solo in pochi e circoscritti casi, meno di quelli che ci si potrebbe attendere se pensiamo che 4 stiamo parlando di una operazione che coinvolge quasi 8 milioni di alunni e più di un milione tra dirigenti, docenti e ATA. La difficoltà vera e diffusa sul territorio è stata data dalla generale carenza di docenti di sostegno in possesso del titolo di specializzazione, causata anche dal fatto che numerosi docenti specializzati preferiscono, appena riescono, spostarsi su posti comuni. Per risolvere anche questa criticità, ad aprile ho firmato il decreto che ha dato il via a un corso di specializzazione per 9.949 posti, sostanzialmente pari a quanti ne son rimasti da coprire nell’organico di diritto. Peraltro, i posti banditi corrispondono alla capacità di accoglienza massima delle Università».

Immissioni in ruolo

«La situazione appena descritta sugli insegnanti di sostegno appare chiara se andiamo ad analizzare i dati sulle immissioni in ruolo dell’a.s. 2017/2018. A settembre – ha continuato Fedeli – sono state disposte 29.686 immissioni in ruolo su un contingente di 51.773 posti disponibili. Sono rimasti 22.087 posti privi di titolare di ruolo, utilizzati per le assegnazioni provvisorie e per le supplenze. Analizzando il dato regionale (la cui tabella riepilogativa è allegata alla relazione che lascerò depositata presso le Commissioni), si nota che la gran parte dei 22.087 posti rimasti disponibili è riferita al sostegno e alla scuola secondaria, soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro. Non è stato possibile coprire 11.552 posti della scuola secondaria con nuove assunzioni ed è stato invece necessario coprirli con nomine a tempo determinato poiché nelle regioni del Nord, soprattutto in Lombardia e Piemonte, le graduatorie di alcune materie e in particolare di Matematica ed Italiano, sono oramai esaurite. Quindi, per chiarire, in Lombardia e in Piemonte (e altre regioni del Nord) su queste classi di concorso sono stati assunti tutti i vincitori di concorso, ma anche, sulla base del decreto legislativo sul reclutamento, tutti gli idonei. D’altro canto, si tratta di materie ordinamentali, quindi l’Amministrazione, in sede di predisposizione dell’organico, deve comunque assegnare i relativi posti, che sono necessariamente rimasti privi di titolare per l’a.s. 2017/2018 e affidati a personale a tempo determinato. Inoltre, come vi dicevo, non è stato possibile coprire con nomine a tempo indeterminato 10.011 posti per il sostegno agli alunni con disabilità, perché vi è carenza di personale specializzato. Anche in questi casi è stato quindi necessario ricorrere a personale a tempo determinato, ove possibile specializzato, altrimenti anche non specializzato, in attesa che si concluda il nuovo corso specializzante sulla base dell’apposito decreto che ho firmato ad aprile. Proprio il ricorso al personale a tempo determinato ha portato anche quest’anno alcuni a criticare la presenza nelle classi dei docenti a tempo determinato, parlando di “supplentite”. I dati ci dicono, però, che queste critiche hanno meno ragione di essere di quanta potessero averne negli anni passati. La grande quantità di risorse finanziarie assegnate alla Scuola dalla legge 107/2015 in poi ha infatti consentito di porre le condizioni per ridurre strutturalmente il numero di docenti a tempo determinato di cui il sistema ha bisogno. In particolare, quest’anno il Ministro Padoan ed io abbiamo spostato ben 15.100 posti dall’organico di fatto a quello di diritto. Si tratta di posti che prima potevano per legge essere occupati unicamente con contratti a tempo determinato e che oggi possono essere assegnati a docenti di ruolo. Grazie a ciò, per l’anno scolastico appena iniziato è stato necessario ricorrere a contratti a tempo determinato in misura inferiore rispetto al passato. Infatti sono stati sottoscritti circa 83.000 contratti rispetto ai 102.000 dell’anno scorso, dei quali 22.087 su posti di organico di diritto, 18.762 su posti di organico di fatto, 1.600 per sostituire il personale in distacco e comando e circa 40.000 per le deroghe sul sostegno. A partire dall’anno 2018-2019 anche i 22.087 posti che quest’anno sono stati occupati con contratti a tempo determinato per l’esaurimento di ogni graduatoria saranno utilizzati per nuove immissioni in ruolo, grazie alla prossima indizione dei nuovi concorsi, tra cui quello riservato al personale abilitato, previsti dal decreto legislativo n. 59 del 2017 sul reclutamento».

Avvio nuovo anno scolastico nelle zone terremotate

«Mi preme particolarmente soffermarmi ora sulla situazione dell’apertura dell’anno scolastico nelle zone terremotate, sia in Italia centrale, sia a Ischia. Anche per quest’anno scolastico – ha dichiarato la Ministra -, come per il precedente, le scuole dell’Abruzzo, del Lazio, delle Marche e dell’Umbria hanno beneficiato di misure studiate per attenuare alcune delle conseguenze dei terremoti che hanno colpito quei territori dall’estate del 2016 sino ai primi mesi di quest’anno. Infatti in sede di conversione del cosiddetto “Decreto per il Mezzogiorno” si è data prosecuzione alle analoghe misure sugli organici già previste per l’anno scolastico 2016/2017. Le difficoltà scaturite dagli eventi sismici hanno così potuto ricevere una risposta adeguata da parte dei competenti Uffici scolastici regionali, che, ove necessario, hanno autorizzato classi in deroga ai parametri di legge e hanno istituito posti aggiuntivi sia di docente sia di ATA. Da un punto di vista organizzativo, posso affermare che l’anno scolastico 2017/2018 è iniziato regolarmente per tutte le scuole colpite dal sisma del Centro Italia, pur segnalando che alcune scuole (in misura minore rispetto allo scorso anno) stanno ancora facendo i doppi turni in attesa dell’installazione dei moduli provvisori o dei lavori di ripristino. In particolare, il MIUR, nominato Soggetto attuatore dalla Protezione civile, ha stanziato 10,2 milioni di euro (cui si aggiungono ulteriori 6 milioni destinati dalla Protezione civile e gestiti dal Ministero) per completare il processo di ripristino o di fornitura di moduli provvisori ad uso scolastico. Pertanto, finora il MIUR ha contribuito a realizzare:
– n. 14 strutture modulari ad uso scolastico già realizzate dal MIUR con donazioni;
– n. 5 finanziamenti concessi dal MIUR per altrettante scuole;
– n. 2 procedure di gara in corso;
– n. 9 procedure da avviare per altrettante scuole.
Il MIUR è, quindi, intervenuto già su 19 scuole ed è in corso l’iter di finanziamento per ulteriori 11 scuole. Siamo poi dovuti intervenire a seguito del terremoto che ha colpito Ischia, con particolari conseguenze negative su alcuni Comuni dell’isola. Pertanto, per venire incontro alle esigenze del personale scolastico che ha perso l’abitazione, ho firmato il 13 settembre un’ordinanza per consentire loro di godere di agevolazioni nell’assegnazione della sede di servizio per questo anno scolastico, esattamente come era stato fatto per le Regioni dell’Italia centrale. Anche ad Ischia l’anno scolastico è iniziato regolarmente in tutte le istituzioni scolastiche, anche se in alcuni casi con doppi turni. Il MIUR ha garantito tutto il supporto necessario per l’inizio della scuola, avviando anche progetti didattici che accompagneranno le studentesse e gli studenti durante tutto l’anno, nonché uno specifico supporto per la fornitura di arredi e attrezzature laboratoriali necessarie. Con ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione civile n. 480 dell’8 settembre 2017, il MIUR è stato nominato Soggetto attuatore per la gestione dell’emergenza e per la fornitura di moduli provvisori ad uso scolastico e ha messo a disposizione 6 milioni di euro per il ripristino degli edifici scolastici inagibili. Ma la task force del Ministero, insieme ai comuni e alla Regione, è attiva per fornire il massimo supporto».

Obbligo vaccini per la frequenza a scuola 

«Nel rispetto stringente della normativa e del parere del 1° settembre dell’Autorità garante per il trattamento dei dati personali, il MIUR ha cercato di accompagnare le scuole adottando anche due circolari esplicative (quella del 16 agosto e quella congiunta con il Ministero della salute del 1° settembre), nelle quali – ha detto Fedeli – si è operato da un lato per adottare misure semplificate per le famiglie (generalizzazione della autocertificazione e semplificazione del modello), ma anche per evitare oneri amministrativi insostenibili per le scuole. Inoltre, già in sede di conversione le Camere e il Governo hanno collaborato per introdurre l’articolo 3-bis, che consente a decorrere dal 2019/2020 di sgravare le scuole di ogni adempimento riguardante la verifica dello stato vaccinale delle alunne e degli alunni. Le scuole dovranno semplicemente trasmettere alle ASL l’elenco degli iscritti e saranno le ASL a fare ogni ulteriore verifica. Alla data di approvazione della legge di conversione non fu possibile prevedere che tale misura entrasse in vigore da subito, poiché molte Regioni non hanno un sistema informativo pronto. Tuttavia, da allora ad oggi abbiamo lavorato per riuscire ad anticipare l’attuazione di questa norma, anche grazie al parere urgente con valenza generale che il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso il primo settembre in merito ai flussi dati dalle scuole alle ASL. Grazie a ciò le scuole della Toscana, della Lombardia, del Lazio e di altre regioni hanno potuto limitarsi a trasmettere gli elenchi degli iscritti alle ASL».

Il nuovo crono-programma

«Partendo dai buoni risultati conseguiti quest’anno sulle operazioni di avvio – ha detto la Ministra – è già partito il lavoro per l’avvio dell’anno scolastico 2018/2019, con un nuovo crono-programma ancora più ambizioso ma credo giusto. Tra un mese – precisamente il 13 novembre – pubblicheremo in anticipo la consueta circolare sulle iscrizioni, che quest’anno recherà anche le novità derivanti dal decreto legislativo di riforma dell’istruzione professionale. In quello stesso periodo comincerà la contrattazione con le organizzazioni sindacali sulla mobilità del personale docente, con l’obiettivo di concluderla prima di Natale e con una novità che ritengo positiva per tutto il sistema, in attuazione della legge n.107/2015: proveremo ad attuare d’ora in poi la contrattazione con una cadenza triennale, per dare regole certe e stabili nel tempo e per garantire la continuità didattica. Non appena le Regioni avranno adottato le delibere per la definizione della rete scolastica, da gennaio si apriranno le iscrizioni a scuola, con la conclusione stabilita per il 6 febbraio. Come sempre, le famiglie avranno a disposizione un congruo lasso di tempo e potranno avvalersi dell’ormai rodato sistema di iscrizioni on-line, che anche quest’anno sarà aperto, sulla base delle richieste delle singole Regioni, per i centri di formazione professionale. I passaggi successivi saranno tutti accelerati, per concluderli sino a un mese prima rispetto ai tempi già ridotti che hanno caratterizzato l’avvio del 2017/2018. La definizione degli organici, la mobilità, le immissioni in ruolo, le assegnazioni ed utilizzazioni provvisorie e le supplenze saranno svolte quindi prima di quanto non si sia fatto quest’anno. Le scuole potranno così trascorrere buona parte del mese di agosto libere da adempimenti burocratici, i dirigenti scolastici, i docenti e il personale ATA avere certezze anticipate 9 sul loro futuro lavorativo e gli studenti e le famiglie potranno avere certezza, se possibile ancora più di quest’anno, della presenza di tutti i docenti in classe sin dal primo giorno di scuola». 

Concorso DS e DSGA

«Ora è importante non fermarsi e proseguire in questa direzione, bandendo regolarmente i concorsi – ha affermato Fedeli –. Non solo per i docenti, ma anche per le altre figure professionali di cui la scuola ha bisogno. Per questo il Ministero bandirà entro pochi giorni il concorso per 2.425 posti di dirigente scolastico, cioè tutti quelli vacanti e quelli che si prevede lo diverranno nell’arco di tre anni. Naturalmente rimane fermo lo scorrimento integrale della graduatoria del concorso 2011, ancora vigente in Campania. Il concorso presenta diverse novità: anzitutto, si tratta di un corsoconcorso, che prevede oltre alla prova preselettiva, uno scritto e l’orale, anche due mesi di corso e quattro di tirocinio; inoltre, sarà un concorso nazionale gestito centralmente, per quanto organizzato territorialmente. Il regolamento sul nuovo corso-concorso è stato pubblicato il 20 settembre in Gazzetta ufficiale e ora siamo in attesa dell’autorizzazione a bandire da parte delle amministrazioni competenti. Finalmente daremo poi la giusta attenzione anche alla figura apicale del personale amministrativo, il DSGA. Nel 2018 sarà bandito il concorso, aperto a tutti coloro che abbiano la laurea prevista così come agli assistenti amministrativi che abbiano svolto le funzioni di DSGA per tre anni negli ultimi otto (esperienze che saranno valorizzate nel percorso concorsuale). I posti a bando saranno tutti quelli vacanti e disponibili, ora circa 1.700, nonché quelli che lo diverranno nei prossimi anni. Bandiremo anche, in anticipo rispetto al termine che la legge fissa a febbraio 2018, il concorso riservato ai docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria. Questo concorso consentirà a tutti gli abilitati o iscritti nelle GAE e nella seconda fascia che lo vorranno di inserirsi in una nuova graduatoria regionale di merito, previo svolgimento di un esame orale non selettivo. Queste nuove graduatorie saranno costruite anche sulla base dei titoli di servizio e professionali, che peseranno per il 60% del punteggio complessivo, e saranno utilizzate per le immissioni in ruolo a partire da settembre 2018, fermo restando che il 50% dei posti continuerà ad essere riservato alle GAE, sino al loro esaurimento, e che la legge assicura anche lo scorrimento delle graduatorie del concorso del 2016, per i vincitori e gli idonei. Stiamo lavorando anche al concorso riservato ai docenti con almeno tre anni di servizio e a quello ordinario per la scuola secondaria. Entro novembre avvieremo l’iter dei decreti attuativi, tra i quali rientra anche un regolamento. I passaggi sono quindi numerosi: informativa alle organizzazioni sindacali, esame del MEF, parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, deliberazione preliminare del Consiglio dei Ministri, parere del 11 Consiglio di Stato, parere delle Commissioni parlamentari, deliberazione definitiva del Consiglio dei Ministri, firma del Presidente della Repubblica e registrazione della Corte dei Conti. Lavoreremo per completare l’iter il più rapidamente possibile e assicurare che i vincitori dei concorsi possano avviarsi al percorso FIT a partire dall’anno accademico 2018/2019».

Infine, non mi sono dimenticata della scuola dell’infanzia e primaria, né del personale ATA. Ho proposto per la legge di bilancio apposite misure relative ad entrambi, che sto concertando con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il MEF. L’interesse delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti (e delle loro famiglie) è invece puntato su altri due decreti legislativi, il n. 62 del 2017 relativo alla valutazione e certificazione delle competenze e il n. 63 che si occupa di diritto allo studio. La nuova disciplina sulla valutazione nella scuola primaria e secondaria di primo grado nonché sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è appena entrata in vigore, i decreti attuativi sono stati perfezionati il 4 ottobre e la circolare applicativa è stata diramata a tutte le istituzioni scolastiche. Tante le novità, senza stravolgimenti. Le valutazioni periodiche e finali – ha proseguito la Ministra –  sono sempre espresse in decimi tranne che per il giudizio sintetico sul comportamento, e saranno accompagnate dall’esplicitazione dei livelli di apprendimento raggiunti. Con riferimento all’esame conclusivo del primo ciclo, abbiamo scelto di dare maggiore valore al percorso fatto dalle studentesse e dagli studenti nel triennio di studi e di cambiare la struttura dell’esame stesso, che non comprenderà più la prova nazionale Invalsi. Le prove Invalsi in italiano e matematica continueranno ad essere proposte, occorrerà svolgerle per essere ammessi all’esame e saranno utili alle scuole, alle famiglie e alle studentesse e studenti per capire il livello di competenza raggiunto, ma non entreranno più nella valutazione, che sarà affidata esclusivamente ai docenti del consiglio di classe, presieduti dal dirigente scolastico. Anche grazie a ciò l’esame di Stato del primo ciclo avrà una struttura più semplice. con la quale sarà certificato il livello di competenza raggiunto rispetto ai livelli previsti dal quadro comune europeo di riferimento per le lingue».

Potenziare la Carta dello Studente

«Grazie al decreto stiamo potenziando la Carta dello Studente, assegnandola anche agli studenti universitari, del comparto AFAM e dei Centri regionali per la formazione professionale, che godranno così dello stesso accesso agevolato a beni e servizi di natura culturale, ai servizi di trasporto e all’acquisto di materiale scolastico già disponibile agli studenti delle scuole. Ritengo molto importante anche il decreto legislativo n. 65 del 2017, che istituisce il Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni di età su tutto il territorio nazionale e stanzia ingenti risorse – 209 milioni quest’anno – per avviare il percorso di raggiungimento degli obiettivi strategici previsti dall’Europa in termini di copertura del servizio. A tal fine, è stato già sottoposto alla Conferenza Unificata il Piano di azione nazionale pluriennale che detta le regole generali per l’impiego di queste risorse, che saranno utili per la realizzazione di nuove costruzioni, per coprire quota parte dei costi di gestione dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia e per la formazione continua del personale.

L’Alternanza Scuola Lavoro

«Come Vi anticipavo e come già dimostrano una parte delle disposizioni attuative dei decreti legislativi già entrati in vigore per l’anno scolastico in corso, l’a.s. 2017/2018 si caratterizza per grandi novità e per il consolidamento di innovazioni già sfidanti. Una di queste – ha detto ancora la Ministra – è l’Alternanza Scuola Lavoro che, come è noto, ha avuto un significativo sviluppo grazie anche alla legge 107 del 2015, che l’ha progressivamente resa obbligatoria e l’ha innovata. Tale sviluppo è testimoniato dal progressivo incremento del numero di studentesse e studenti coinvolti. Nell’a.s. 2016/2017, per il quale l’obbligatorietà è stata estesa agli studenti delle classi terze e quarte, la stima del numero degli studenti che ha partecipato ad esperienze di alternanza è di circa 1,1 milioni. Per l’anno scolastico in corso, in cui l’alternanza entra a regime completo, si prevede il coinvolgimento di circa 1,5 milioni di studenti, più o meno equamente ripartiti tra le classi terze, quarte e quinte dell’ultimo triennio di tutti i percorsi di studi. Con riferimento alle risorse finanziarie destinate all’alternanza occorre ricordare che, oltre allo stanziamento previsto dalla legge 107, per le attività di alternanza è prevista l’assegnazione di 140 milioni di euro del FSE – Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola” 2014-2020. Per l’a.s.2017/2018, il MIUR ha messo in campo una serie di importanti misure di accompagnamento:
– sarà aperta a tutte le scuole la Piattaforma di gestione dell’alternanza scuola-lavoro, strumento messo a disposizione di scuole, strutture ospitanti, studenti e famiglie per facilitare la progettazione, la gestione e il controllo dell’alternanza;
– è prossima la pubblicazione della “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in Alternanza Scuola Lavoro”, prevista dal comma 37 della legge 107: dopo l’acquisizione dei prescritti concerti e pareri, il testo è attualmente in fase di esame da parte del competente Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ai fini della definitiva autorizzazione prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale;
– è stato firmato in queste ore il protocollo con con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro per mettere a disposizione delle scuole i tutor ANPAL, esperti di mercato del lavoro che possano supportare referenti, tutor e dirigenti scolastici nell’implementazione dell’Alternanza».

Scuola sempre più inclusiva

«Ancora più di sempre, quest’anno scolastico appena partito dovrà essere improntato a garantire una scuola più inclusiva – ha concluso Fedeli -, una scuola capace di attuare fino in fondo l’articolo 3 della Costituzione italiana che sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Ritengo che sia questa la scuola di cui abbiamo bisogno, perché garantire pari condizioni a tutte le ragazze e tutti i ragazzi significa dare al Paese una possibilità in più di sviluppo e di benessere diffuso. Come ho già annunciato agli studenti e alle studentesse in occasione della mia nota di buon inizio di anno scolastico quest’anno il MIUR e le scuole lavoreranno su alcuni valori educativi che ritengo strategici per la formazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze come cittadine e cittadini attivi, consapevoli e responsabili. Lanceremo un Piano e una campagna per l’educazione al rispetto, presenteremo le linee guida contro la violenza di genere e le discriminazioni previsto dal comma 16 della L 107. Proseguiremo con forza nel contrasto di bullismo e cyberbullismo, con il debutto, anche nelle scuole, delle nuove predisposizioni della legge di recente approvata in Parlamento. Attraverso l’educazione civica digitale puntiamo a mettere a disposizione di ragazze e ragazzi gli strumenti per una corretta lettura delle informazioni che arrivano loro attraverso la Rete, per evitare che siano vittime di ‘bufale’ o di cosiddette fake news e per contrastare il linguaggio dell’odio. Continueremo l’implementazione del Piano di educazione alla sostenibilità lanciato a fine luglio per realizzare concretamente gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Con le scuole e la Corte Costituzionale celebreremo i settant’anni della nostra Costituzione, in occasione dei quali faremo in modo che ogni studentessa e ogni studente riceva questo testo fondamentale, che contiene tutti i valori e i tratti distintivi della nostra identità».

Iscriviti a TuttoscuolaNEWS, la newsletter di Tuttoscuola, è gratis!
Ogni settimana ti aggiorneremo su tutte le novità relative al mondo della scuola e dell’educazione. Basta inserire il tuo indirizzo mail nel riquadro azzurro che si trova a destra in home page. Sarai sempre tempestivamente informato sulle iniziative di Tuttoscuola!