Asili nido, scuole dell’Infanzia e contrasto alla povertà educativa. Ma non solo. Le sfide ambiziose del PNRR

Le prime risorse per le scuole sono già stanziate, 5,2 miliardi di euro, un terzo dei fondi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il sistema di Istruzione che ammontano, complessivamente, a 17,59 miliardi. L’impegno è stato mantenuto nei tempi stabiliti: alla fine di novembre i primi avvisi pubblici per la realizzazione e la messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanzia, per la costruzione di scuole innovative, per l’incremento di mense e palestre, per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico sono stati emanati. A presentarli al Ministero dell’Istruzione è stato il Ministro Patrizio Bianchi, insieme alla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e alla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. “Comincia il cammino del PNRR – ha dichiarato Bianchi –, un’azione di sistema che affronta i nodi del Paese”. Non un libro di desiderata e buone intenzioni quindi, ma un programma operativo per rilanciare l’Italia dopo la pandemia e intervenire su criticità strutturali del sistema di istruzione, dai servizi educativi per l’infanzia al reclutamento dei docenti, dal tempo pieno all’orientamento.  

“Con queste risorse avviamo – ha aggiunto Bianchi – il processo di innovazione sia sotto il profilo delle infrastrutture che della didattica. Grazie agli investimenti sulla scuola ridurremo l’attuale divario tra Nord e Sud nei servizi educativi, in particolare nello 0-6. Garantire un maggiore accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia significa anche affrontare il tema della denatalità e dare un sostegno concreto all’occupazione femminile”. 

E, in effetti, particolare attenzione in ogni bando è riservata al Mezzogiorno: almeno il 40% (ma con punte anche del 57%) delle risorse messe a disposizione sarà destinato alle aree del Paese meno attrezzate, proprio con l’obiettivo di colmare le disuguaglianze e garantire pari opportunità. “La scuola è il primo, grande banco di prova con cui ci siamo cimentati nell’azione di recupero dei divari tra Nord e Sud – ha commentato anche la Ministra Carfagna –. L’abbattimento del ‘muro invisibile’ che divide i cittadini del Sud da quelli del Nord, fin dall’età scolastica, non è più la richiesta inascoltata di una periferia del Paese ma una ‘missione nazionale’ in cui tutti sono impegnati”. Tra i criteri previsti per l’attribuzione dei fondi, in generale, emergono la scarsità di infrastrutture nei territori, la densità della popolazione studentesca, i dati relativi alle difficoltà negli apprendimenti e gli indici di dispersione scolastica. Si definisce, in altre parole, un piano di interventi strategici affinché l’opportunità offerta dall’Europa non diventi un’occasione sprecata, ma un mezzo per assicurare educazione e formazione di qualità in ogni contesto territoriale, anche e soprattutto in quelli che attualmente faticano a farlo. Già dai primissimi anni di vita.

Esaminando un po’ più nello specifico le misure avviate, emerge uno stanziamento complessivo considerevole per asili nido e scuole dell’infanzia previsto dal PNRR: 4,6 miliardi di euro. Un’ingente quota di risorse. La sfida è ambiziosa: il benchmark europeo è del 33%, alcune zone italiane – specialmente al Sud – sono ben al di sotto, carenti soprattutto per quanto riguarda il segmento 0-3. Proprio per questo motivo, dei 3 miliardi appena banditi per questo settore, 2,4 andranno alla fascia 0-2 anni (il 55,29% di queste risorse andrà al Mezzogiorno) e 600 milioni saranno destinati alla fascia 3-5 (40% al Mezzogiorno). L’obiettivo è creare i servizi laddove non esistono ancora, perché, come ha dichiarato la Ministra Bonetti, “assicurare il diritto all’educazione vuol dire tutelare sin dall’infanzia quelle pari opportunità che a tutte le bambine e i bambini vanno assicurate per la loro crescita di cittadine e cittadini già oggi”. Saranno realizzati 1.800 interventi di edilizia scolastica e saranno creati 264.480 nuovi posti per accogliere i più piccoli.  

Ma il contrasto alla povertà educativa e l’offerta di opportunità di crescita sane ed eque passano anche dal tempo pieno e dal potenziamento di attività che concorrono allo sviluppo di ogni giovane, come quella motoria. Grazie a 400 milioni di euro si mira a costruire o riqualificare mense scolastiche per dare la possibilità ad alunne e alunni di vivere la scuola più a lungo: sono previsti 1.000 interventi, il 57,68% delle risorse andrà al Mezzogiorno, che più di altre zone d’Italia è caratterizzato da un’endemica assenza di questi servizi. Con 300 milioni di euro, invece, si realizzeranno o riqualificheranno palestre per un totale di 230.400 metri quadrati. Questa misura, insieme all’inserimento di insegnanti specializzati per l’educazione motoria nella scuola primaria, punta ad aumentare l’offerta di attività sportive. Anche in questo caso le Regioni del Mezzogiorno saranno destinatarie del 54,29% dei fondi.  

Risorse, poi, aggiuntive per l’edilizia scolastica: 800 milioni di euro per il Piano di costruzione di 195 nuove scuole che sostituiranno vecchi edifici. Saranno innovative, sostenibili inclusive. E 710 milioni per il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione degli istituti scolastici. “Non possiamo pensare a una nuova scuola senza concepire una nuova architettura che favorisca l’apprendimento e sia adeguata a metodologie didattiche innovative e integrate”, ha dichiarato ancora Bianchi che, soddisfatto del risultato e del lavoro di squadra, guarda ai prossimi obiettivi, al reperimento di nuovi fondi in Legge di bilancio e alla definizione delle prossime azioni.  

Si lavorerà in rete, insieme ai territori e alle scuole, “mettendo a disposizione degli Enti locali – ha aggiunto il Ministro – semplificazioni e strumenti per agevolare il loro lavoro nella partecipazione ai bandi e nella realizzazione delle opere. Per questo stiamo realizzando una serie di convenzioni con Cassa depositi e prestiti, Agenzia per la coesione, Consip, Autorità nazionale anticorruzione, Sogei, Gse”. Il supporto non mancherà, già ora è disponibile il sito del PNRR per l’Istruzione per consentire di trovare facilmente dati, informazioni, avvisi pubblici. Oltre che di monitorare lo stato di avanzamento dei lavori. 

Sul tavolo dell’attuazione del PNRR, inoltre, tra le altre, la riforma degli ITS, in questo momento all’esame del Parlamento, e quella dell’orientamento, il potenziamento degli istituti tecnici e professionali, il reclutamento dei docenti: “Quest’anno abbiamo assunto 60 mila insegnanti – ha annunciato il Ministro Bianchi a Expo 2020 Dubai -, ci sarà un bando per altri 40 mila docenti. Anche se diminuiranno gli allievi, ogni anno ci saranno 30 mila nuovi insegnanti. Vogliamo una scuola che anticipa, non che insegue”. Il PNRR traccia la strada, i primi passi si muovono già. 

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