ASAL: avanti con le reti di scuole

La newsletter n. 24 dell’ASAL (Associazione delle Scuole Autonome del Lazio, www.scuolelazio.it) riferisce che la direzione scolastica regionale del Lazio sta organizzando un seminario a Fiuggi per promuovere le reti territoriali per la formazione. Il seminario è rivolto a tutti i dirigenti scolastici delle scuole del primo ciclo della regione.
Finalmente un segnale chiaro e forte a sostegno delle reti da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio“, commenta l’ASAL, un’organizzazione nata proprio per sostenere la creazione di reti di scuole, finalizzate a gestire in una logica di collaborazione e condivisione una serie di problemi e iniziative che le singole scuole da sole non avrebbero la possibilità di affrontare.
Tra le iniziative va segnalata quella riguardante la “formazione per il personale della scuola sui temi più richiesti dai docenti in occasione dei corsi organizzati nell’ambito del piano di attuazione della riforma“. In prospettiva potrebbero formarsi anche in Italia organismi del tipo dei “Teachers’ Centres” inglesi, nati anch’essi per iniziativa delle scuole o di gruppi di insegnanti, su base volontaria, e diventati rapidamente un punto di riferimento per tutti i docenti in materia di innovazione e di formazione continua in presenza e a distanza.
Tra i problemi che le scuole potrebbero affrontare meglio mettendosi in rete c’è quello della copertura dei posti vacanti. Secondo l’ASAL i CSA provinciali, già oberati dalle nuove immissioni in ruolo del personale docente e ATA, non potranno provvedere anche alle supplenze annuali e fino al termine delle lezioni entro la prevista data del 31 luglio, e passeranno il cerino ai dirigenti scolastici. “Ma è del tutto irrealistico che ogni singola scuola possa effettuare le sue nomine convocando centinaia di docenti contemporaneamente ad altre centinaia di scuole“. Che fare allora? Per l’ASAL “la soluzione è una sola: l’abolizione delle graduatorie provinciali e l’eventuale coordinamento di scuole vicine per la chiamata dei docenti e del personale ATA attingendo direttamente dalle graduatorie di istituto così come si fa per le supplenze temporanee“. E ciò non solo per ragioni di efficienza, ma anche in omaggio al principio dell’autonomia scolastica.