Arriva la Finanziaria. Dirigenti scolastici ope legis?/2

L’emendamento sui dirigenti scolastici, presentato da parlamentari della maggioranza (ma si sa che su materie di questo genere si possono creare anomale convergenze trasversali), mirerebbe anche ad offrire una scialuppa di salvataggio al personale docente che, a causa del pesante ritardo con il quale si giunge a bandire il concorso ordinario, ha acquisito l’esperienza triennale come preside incaricato.
La richiesta di modifica conferma la tendenza a privilegiare sistematicamente il personale già inserito, inseguendo obiettivi di consenso e non affrontando in modo opportuno le politiche del personale.
L’iniziativa trova un suo precedente nella legge 28 dicembre 2001, n.448 con la quale l’attuale governo procedette allo scorporo, rispetto al concorso ordinario, prevedendo l’indizione e la semplificazione del concorso riservato per i docenti con almeno un triennio di incarico.
Nel quadro normativo precedente, all’interno di un’unica procedura di selezione era previsto, previo superamento di un esame di ammissione riservato, un accantonamento del 50% dei posti messi a concorso per i presidi con una esperienza di almeno tre anni di preside incaricato.
Il ritardo che si è registrato sulla apertura delle procedure concorsuali e sul rinnovo contrattuale dei dirigenti scolastici rafforza un dubbio: che non si voglia investire sulla dirigenza scolastica. Perché?