Aree Interne/1: un progetto mirato a specifiche esigenze e prospettive di sviluppo

Il ministro dell’istruzione Giannini nei giorni scorsi ha firmato le “Linee guida per gli interventi nelle aree progetto” per l’attuazione di misure dedicate alle Aree interne del paese, nel quadro della nuova prospettiva per la scuola delineata dalla legge 107/2015.

Le Aree Interne costituiscono la realtà di gran parte del nostro territorio, oltre il 60%, con il 23% della popolazione.  Rappresentano circa il 53% dei comuni italiani, dove la lontananza dai centri più popolati, forniti di servizi e sviluppati, li rende poco attrattivi sia per gli investimenti sia per l’insediamento demografico.

La strategia nazionale per le Aree interne si è posta l’obiettivo di invertire, nel prossimo decennio, il trend demografico negativo di queste aree promuovendone lo sviluppo attraverso la valorizzazione dei loro peculiari punti di forza basandosi sull’offerta di servizi di base mirati e disegnati sulle esigenze rilevate.

Sono previsti fondi dedicati nelle Leggi di Stabilità 2014 e 2015 che si sommano ai fondi europei.  La strategia, ora in fase di sperimentazione in una o due aree per ogni regione, prevede interventi permanenti nella scuola, nella salute, nella mobilità. Tutte le regioni hanno infatti individuato, attraverso precisi e condivisi parametri, le aree interne presenti nel loro territorio.

La scuola delle aree interne è considerata un’importante “agenzia formativa” o “centro civico” capace di interpretare bisogni economici e produttivi di un’area e di utilizzare spazi e risorse (presenti dentro e fuori la scuola) per tradurli in progettualità pedagogiche e in opportunità di sviluppo.”

La progettazione nella e per la scuola rappresenta uno dei tre servizi base, insieme a quelli per la salute e per la mobilità: sono considerati i cardini dell’attrattività di un territorio, perché è proprio la presenza o meno di questi servizi a determinare la scelta di restare o meno.