Aree Interne: dall’Italia dei campanili” all’”Italia delle scuole”?

Il 28 gennaio 2015 si è svolto al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il seminario “Scuola e Aree Interne”, cui hanno partecipato i direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali e gli assessori regionali all’Istruzione. I lavori sono stati presieduti dal capo di gabinetto Alessandro Fusacchia. Il seminario ha consentito di fare il punto sullo stato di avanzamento della Strategia Aree Interne e, in modo particolare, sui bisogni e sui problemi dei territori in relazione all’offerta di istruzione e formazione.

Rilevo con vivo piacere – sottolinea a margine dell’incontro il dott. Gildo De Angelis, direttore generale USR Lazio – che il Governo e il MIUR stanno mettendo la scuola al centro delle politiche nazionali di valorizzazione delle Aree interne, attivandosi per far sì che l’Accordo di Partenariato 2014/20 ‘Strategie nazionali per le Aree interne’ trovi concreta applicazione”.

La Strategia Aree Interne è stata promossa da Fabrizio Barca, già Ministro per la coesione territoriale nel Governo Monti, in collaborazione con diversi ministeri. Occorre ricordare che sono “interne” quelle aree caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di offerta dei servizi essenziali e da una disponibilità elevata di risorse ambientali e culturali: aree che corrono il rischio di restare ai margini della vita del Paese. Nel breve periodo la Strategia ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e la qualità dei servizi di istruzione, salute e mobilità e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree. Al primo obiettivo sono assegnate le risorse nazionali previste dalla Legge di Stabilità (art. 1, commi 13-17); al secondo obiettivo le Regioni destineranno i fondi comunitari (FESR, FSE, FEASR, FEAMP) 2014-2020. Nel lungo periodo, l’obiettivo della Strategia Aree Interne è quello di invertire le attuali tendenze demografiche delle Aree Interne del Paese.

E’ importante sottolineare il fatto che i bisogni e i problemi emersi dalle istruttorie pubbliche condotte nelle Aree Interne potrebbero trovare adeguate risposte nei provvedimenti connessi alla “Buona Scuola” del Governo Renzi.  “Le forme di flessibilità prefigurate – chiosa a Tuttoscuola il direttore De Angelis – possono finalmente offrire al sistema scolastico lo strumento idoneo a consentire l’adozione di una serie di misure che, svincolate dalla rigidità di quelle attualmente poste in essere, possano salvaguardare la valenza positiva delle scuole situate nei piccoli centri abitati garantendo però un’offerta formativa di alta qualità, che richiede incentivi per la stabilizzazione degli organici e la deroga dai limiti numerici che consentano la presenza del dirigente in sede”.

In questo modo, l’“Italia dei campanili” potrà diventare l’“Italia delle scuole”.

Per saperne di più: www.dps.gov.it/it/arint/.