Aprea (FI): ‘Forza Italia propone di destinare 20 miliardi del Recovery Plan per la scuola del futuro’

“In occasione di un doveroso omaggio alla scuola bergamasca con una visita all’ISIS Natta nel giorno dell’inaugurazione dell’anno scolastico Forza Italia giudica negativamente l’operato del Governo di questi ultimi mesi e rilancia investimenti per una scuola del futuro. Perfino la scuola lombarda che si distingue da anni per qualità diffusa ed eccellenza, in queste ore è messa sotto scacco dai ritardi colpevoli del Governo e dalla gestione confusa del Ministero”. A dichiararlo è Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro.

“Anche in Lombardia vi è, infatti, un’inquietudine diffusa per le tante emergenze amministrative determinate dal Ministero dell’Istruzione: dai banchi non consegnati ai locali insufficienti per garantire il distanziamento fisico nonostante la disponibilità delle scuole paritarie che in Lombardia sono tante ed infine, ma soprattutto, per gli insegnanti che mancano – continua Aprea -. Su quasi 20 mila posti vacanti sono stati immessi in ruolo solo 3500 docenti e per tutti i 16.500 posti bisognerà attendere almeno altri quindici giorni per validare le nuove graduatorie che incautamente sono state modificate nel mese di Agosto”. 

“É grave che tutto questo avvenga dopo ben 18 settimane di chiusura delle scuole contro le 14 della maggior parte dei Paesi OCSE, come viene indicato dal recente Rapporto 2020 Education at a Glance dell’OCSE. E sempre il Rapporto OCSE 2020 ha restituito un giudizio di verità che smonta e seppellisce la retorica della Ministra Azzolina sulle classi pollaio. Numeri alla mano, infatti, in Italia la dimensione media delle nostre classi è perfino inferiore alla media dei pasi OCSE. Il problema che la Ministra Azzolina non riesce proprio a vedere non è nel numero di alunni per classe ma, come è stato fin troppo evidente in questa fase pandemica, nella mancanza di spazi adeguati adibiti ad ambienti educativi e soprattutto nella vetustà del nostro patrimonio edilizio. Abbiamo scuole piccole, vecchie e troppo spesso insicure, e docenti mediamente anziani e non formati alle sfide del terzo millennio. Per questo giudichiamo ‘debito cattivo’, come direbbe Draghi, quello che la Ministra Azzolina e il suo Governo stanno facendo con l’acquisto di milioni di banchi di vecchissima generazione, che rafforzano l’idea di una scuola come caserma e non aiutano il sistema scolastico ad innovarsi attraverso ambienti innovativi e di stampo laboratoriale ed assunzioni di docenti che non prevedono massicci piani di formazione”, spiega la deputata di Forza Italia.

“Forza Italia, al contrario, ha piena contezza di questo stato di cose e, nella certezza che l’emergenza passerà e che occorra invece reinventare per tempo la scuola post Covid, propone al Governo di utilizzare 20 miliardi dei finanziamenti del Recovery Plan per cambiare rotta nelle politiche pubbliche dell’istruzione. La nostra proposta prevede la modernizzazione degli edifici scolastici con la costruzione di 1000 scuole innovative del primo ciclo, 1000 Campus di scuole secondarie superiori e 100 centri tecnologici avanzati per il potenziamento dell’Istruzione Tecnica Superiore (ITS), l’introduzione del costo standard di sostenibilità per realizzare una vera libertà di scelta educativa delle famiglie, una nuova formazione inziale dei docenti con un reclutamento fondato sulle autonomie e carriere e selezioni di docenti tutor per la personalizzazione dei piani di studio. La nuova formazione dei docenti – conclude Aprea – deve mirare anche a superare il digital divide tuttora presente nel nostro sistema scolastico. Questi importanti interventi devono mirare alla trasformazione degli edifici scolastici da luoghi dell’insegnamento a luoghi dell’apprendimento attraverso strumentazioni tecnologiche, la creazione di laboratori innovativi STEM per la ricerca e il rapporto con le imprese e la dotazione di ogni territorio di centri sportivi per l’attività motoria agonistica e di centri per la musica, la danza e il teatro”.