
Aprea (Fi) a Tuttoscuola: La dispersione scolastica è colpa dello Stato centrale
Ecco il commento dellassessore regionale allIstruzione della Lombardia al nostro studio sugli abbandoni

La Dispersione Scolastica è un’emergenza sociale ed educativa che indebolisce il nostro paese da più di un quindicennio. Potrebbe essere questo il commento finale al ben documentato dossier intitolato “Dispersione nella Scuola Secondaria Statale”, appena pubblicato da TUTTOSCUOLA, che ha l’ambizioso obiettivo di quantificare l’andamento temporale del fenomeno della dispersione scolastica nelle Scuole Statali Secondarie di II Grado.
I dati dell’emergenza dispersione sono davvero allarmanti: quasi 3 milioni di studenti iscritti e mai arrivati al diploma negli ultimi 15 anni nella scuola secondaria statale, 167 mila studenti “dispersi” nell’ultimo quinquennio (pari al 27,9% della media nazionale), di cui due terzi si trovano negli Istituti Statali Professionali e Tecnici.
Così come i dati, anche i costi della dispersione devono far riflettere: 500 milioni di euro di docenza sprecata per i ragazzi dispersi e 32,6 Miliardi di euro l’anno (dato stimato da Confindustria) è il costo sociale dei Neet, cioè i giovani dai 15 ai 29 anni che né studiano, né lavorano. Se questi giovani entrassero nel sistema produttivo nazionale si guadagnerebbero 2 punti di PIL.
Rispetto alla media nazionale del 27,9% registrata al termine di questo ultimo quinquennio, vi sono notevoli scostamenti tra le regioni o le aree territoriali. Ed è molto indicativo che sia proprio il Nord Ovest con un tasso del 29,1% ad avere la situazione più precaria.
Il dato relativo alla Regione Lombardia, con un tasso di dispersione pari al 29,8% nell’ultimo quinquennio, come sottolineato nel Dossier, non tiene però conto dei numerosi studenti che hanno deciso di trasferirsi dai percorsi di Istruzione al sistema regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) che conta più di 60mila iscritti, tra percorsi triennali e di IV anno possedendo il primato nazionale (quasi il 20%) di iscritti in termini assoluti, come emerge dal Rapporto Isfol 2013. Alla stessa stregua, la percentuale suindicata non include i trasferimenti dalle scuole statali alle scuole non statali in Lombardia.
Sia l’IeFP che le scuole non statali sono finanziate da Regione Lombardia attraverso lo strumento della dote che, nelle componenti dote IeFP e Buono Scuola, permette ad ogni studente di scegliere il proprio percorso di studio gratuitamente in piena libertà ed autonomia.
Sono condivisibili le proposte di Tuttoscuola per «capire meglio» la dispersione scolastica quali l’avvio di una interlocuzione tra MIUR e Regioni per monitorare soprattutto qualitativamente tutte le iniziative ed i progetti sul tema, tenendo magari conto delle buone pratiche di alcune regioni e delle scarse performance di altre.
Sul tema della realizzazione del sistema integrato di Anagrafi tra MIUR e Regioni la Lombardia continua a sollecitare in sede di Conferenza Stato-Regioni il MIUR ad attuare il Dl.vo 76/2005, anche alla luce della Legge 35/2012, per l’integrazione delle anagrafi regionali con quella nazionale. Solo infatti potendo contare sui dati di tutti gli studenti, dell’istruzione come quelli della IeFP e dell’apprendistato, si possono analizzare fino in fondo le situazioni ed intervenire con cognizione di causa.
Sono molto interessanti anche gli spunti per «combattere attivamente la dispersione» quali l’agevolazione del sistema dei crediti e passaggi da un percorso di studio ad un altro, il potenziamento delle attività di orientamento con il coinvolgimento delle famiglia soprattutto nell’ultimo anno della scuola secondaria di I grado, la personalizzazione dei piani di studio nel primo biennio delle scuole superiori allo scopo di ridurre le bocciature, il rafforzamento del raccordo tra scuola e mondo del lavoro.
Su questi ultimi temi vale la pena soffermarsi sulle iniziative di Regione Lombardia che in questi anni ha conseguito risultati eccellenti grazie ad un’attenta e consolidata governance regionale che oggi presenta un’ampia e variegata offerta formativa del sistema di IeFP di percorsi triennali e di IV anno, che prevedono una organizzazione flessibile dei percorsi di insegnamento e di apprendimento ed una forte personalizzazione dei piani di studio incentrata sul consolidamento della formazione dello studente.
Nella direzione del rafforzamento del raccordo tra scuola e mondo del lavoro vanno i primi interventi formativi per l’acquisizione della qualifica nell’apprendistato in Diritto Dovere Istruzione e Formazione con i primi 100 ragazzi in procinto di ottenere la qualifica. Inoltre, l’avvio dei 56 Poli Tecnico Professionali favorisce il legame stretto tra le Istituzioni Scolastiche ed il mondo produttivo.
Per contrastare il problema dei Neet inoltre la Regione Lombardia ha avviato interventi di orientamento e placement attraverso il progetto FixO – Dote Giovani attraverso 50 reti di scuole e 139 Istituti Superiori coinvolti, con incentivi Istituzioni Scolastiche che attivano tirocini extracurriculari, e sta avviando un grande piano di occupazione attraverso il programma Garanzia Giovani che vede, anche in questo caso, le Scuole Superiori protagoniste.
Mi dispiace infine dover sottolineare come gli interventi contro la dispersione scolastica, previsti dal Decreto legge 104/2013 (“L’istruzione riparte”), non stanno avendo significative ricadute sul successo formativo poiché hanno finanziato direttamente dal centro alcuni progetti scolastici, senza tenere conto delle progettualità regionali, né delle problematiche dei diversi territori. Sono gli errori di un’azione diretta dal centro che scavalca le competenze di programmazione regionale.
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