Apprendistato a 15 anni. Protesta dell’opposizione

Modifiche all'obbligo di istruzione nella nuova legge di collegato sul lavoro

L’articolo 48 della nuova legge sul lavoro, approvata in via definitiva dal Parlamento dopo le modifiche del testo non firmato a suo tempo dal Capo dello Stato, prevede che l’obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione.

La disposizione modifica nuovamente la disposizione sull’obbligo di istruzione che la legge finanziaria 2007 del governo Prodi con il ministro Fioroni aveva portato alla durata di dieci anni per tutti. Una modifica che recentemente aveva già trovato una prima attuazione in Lombardia.

L’opposizione non ha mancato di far sentire la sua contrarietà nei confronti della disposizione. L’on. Bachelet, responsabile del Forum scuola del PD, ha dichiarato “L’approvazione definitiva del collegato sul lavoro rappresenta una pagina nera per la scuola italiana. La maggioranza di destra, con un colpo di mano (un mini-emendamento ad una legge omnibus senza alcun nesso con i nuovi regolamenti della secondaria discussi negli stessi mesi), riporta per la seconda volta a 15 anni l’obbligo scolastico che il centrosinistra, in linea con la maggioranza dei paesi europei, aveva faticosamente innalzato a 16 anni”.

Anche il segretario della Cgil-scuola, Mimmo Pantaleo, ha criticato il provvedimento perche “si consente di  andare a lavorare a 15 anni, senza completare un percorso formativo di base all’altezza dei cambiamenti in atto nella società e nel mondo del lavoro. Sarà un allargamento ulteriore delle disuguaglianze sociali perché quel percorso riguarderà i figli delle famiglie più disagiate e con difficoltà di apprendimento”.