Appello dell’ANP a tutti i DS: dirigenza a rischio

In una lettera aperta indirizzata a tutti i dirigenti scolastici, e pubblicata sul sito dell’Associazione, il presidente dell’ANP Giorgio Rembado denuncia la “vera e propria campagna volta ad emarginare la dirigenza scolastica dal quadro delle altre dirigenze delle amministrazioni pubbliche, o addirittura ad eliminarla del tutto”, come mostrano alcuni segnali, così individuati

“- l’esplicita esclusione della dirigenza scolastica dal ‘ruolo unico della dirigenza statale’ di cui al testo del DdL 1577 in discussione al Senato;

– la proposta di legge, inizialmente di iniziativa popolare ed ora fatta propria da un certo numero di parlamentari sia della Camera che del Senato, con cui – fra l’altro – si chiede l’abrogazione della norma ‘fondante’ della dirigenza scolastica, cioè l’art. 25 del DLgs. 30 marzo 2001 n. 165;

– l’appoggio pubblico che il maggior sindacato del comparto scuola – la FLC CGIL – ha recentemente manifestato alla proposta di legge in questione, attraverso l’adesione del suo segretario generale, Domenico Pantaleo (il quale ha poi parzialmente preso le distanze: ma l’adesione resta e costituisce fatto politicamente rilevante);

– l’iniziativa di due dei firmatari della proposta di legge in questione di scrivere a tutte le istituzioni scolastiche della Repubblica per chiedere la diffusione fra il personale e le famiglie del testo della proposta stessa e l’apertura di un pubblico dibattito in merito, con esplicito riferimento ad una pretesa ‘par condicio’ rispetto al documento governativo sulla Buona scuola”.

Altrettanto insidiose sono le proposte – insiste il presidente ANP – di riscrittura del profilo professionale che sollecitano una “ricentratura” del ruolo del DS sulla missione educativa, lasciando ad altri i compiti gestionali ed organizzativi. Ma “un dirigente cui fossero sottratte le prerogative gestionali ed organizzative cesserebbe per ciò stesso di essere un dirigente, per diventare una sorta di coordinatore didattico, un primus inter pares fra i docenti”.

Va sfatata la “leggenda secondo cui la complicazione burocratica e la molestia amministrativa siano la conseguenza diretta e naturale della condizione dirigente”: è vero il contrario, sostiene l’ANP: “i carichi burocratici e la persecuzione amministrativa sono un mezzo per impedire al dirigente di fare il dirigente, per trasformarlo in un travet schiacciato dagli adempimenti e privo della libertà intellettuale e del tempo per svolgere a pieno la propria funzione naturale: che è quello di organizzare, intorno ad un progetto comune ed al servizio della comunità, il lavoro di chi fa parte della stessa unità organizzativa”.

A conclusione della sua lettera, che contiene anche una puntigliosa analisi delle competenze che spettano al Ministero centrale, ai dirigenti scolastici e alle amministrazioni periferiche,  Rembado afferma che “la battaglia per il ruolo unico della dirigenza non è diversa da quella per la dirigenza tout court e da quella per l’equiparazione retributiva a tutta la dirigenza pubblica: sono facce diverse di una stessa medaglia. Come facce diverse di un’altra medaglia sono la proposta di legge di iniziativa popolare, il tentativo di riscrivere il profilo professionale e l’esclusione dal ruolo unico. Si tratta di capire quali sono le implicazioni di questi due scenari, che sono alternativi fra loro: e di scegliere il proprio campo”.

Il testo integrale della lettera aperta del presidente ANP può essere letto sul sito www.anp.it