
Anief: altre minacce di andare in piazza
Il dibattito parlamentare, svoltosi nella VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera’ il 17 ottobre 2006, ha mostrato un’immotivata e dura chiusura del Governo in merito alle bozze di emendamenti provenienti dal mondo della Scuola presentati dagli Onn. Deputati sia della Maggioranza (su invito del Relatore ritirati in corso d’opera) sia dell’Opposizione (respinti o decaduti per assenza dei proponenti). Così l’Anief in una lettera aperta resa nota in questi giorni.
“Alcuni di questi emendamenti, tra cui quelli – dell’On. Barbieri (UDC) sul riconoscimento del valore concorsuale (ai fini dell’immissione in ruolo) all’abilitazione conseguita presso le SSIS e le Facoltà di SFP, – degli Onn. Barbieri (UDC), Aprea (FI), De Simone (PRC), Sasso (Ulivo) sul legame tra il piano di assunzioni previsto e il turn over effettivo, – degli Onn. Barbieri (UDC), Aprea (FI), Tranfaglia (Pdci) sull’abolizione dei futuri concorsi previsti dal 2010/2011 per chi era precedentemente inserito nelle graduatorie permanenti e di merito, risultano di fondamentale importanza per la correzione di una Finanziaria 2007 che punti alla qualità della Scuola italiana e alla garanzia dei diritti dei suoi educatori.”
Per questa ragione non possiamo accettare su questi problemi una generica risoluzione che impegni il governo a nuove analisi e a nuovi studi (‘un riordino dell’intera disciplina della formazione e del reclutamento al fine di dare adeguata risoluzione al problema del precariato ed evitarne la ricostituzione’) mentre per l’ennesima volta si prevede per legge un nuovo sistema di reclutamento senza un’adeguata gestione della fase transitoria e con la mortificazione della dignità della funzione docente e una criminalizzazione dello stesso precariato al quale lo Stato ha finora condannato.
In caso contrario sarà inevitabile il ricorso alla piazza e ai tribunali, dove tra l’altro già oggi è in corso un ricorso nominale dell’ANP proprio per il riconoscimento del valore concorsuale (ai fini dell’immissione in ruolo) all’abilitazione conseguita presso le SSIS e le Facoltà di SFP. Dei concorsi sono stati già superati da 140.000 docenti, con prove decisamente selettive e pubbliche: bisogna riconoscerne finalmente il valore.
Non si può condannare a una continua disoccupazione dei lavoratori formati e specializzati per insegnare o nell’insegnare. Bisogna governare nell’interesse del sistema ‘Istruzione’ del nostro Paese per dare speranza e competenza alle future generazioni e non per garantire privati interessi e sospette consorterie. L’investire nella formazione può essere tradotto in un spot elettorale ma deve essere soprattutto una necessità reale. Vi chiediamo, soltanto, una Finanziaria 2007 per la Scuola.
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