Anief: 80 euro? Un’elemosina…

Gli 80 euro in più al mese che il Governo Renzi vorrebbe far arrivare agli stipendi dei dipendenti della scuola, docenti e Ata, che percepiscono meno di 1.500 euro al mese, attraverso un taglio significativo di Irpef e Irap, rappresentano uno sforzo irrisorio che andrebbe a costituire una sorta di incremento minimo sindacale”. Secondo l’Anief si tratta di un  ‘obolo’ che non cambierà di molto la posizione dell’Italia in tema di stipendi ai suoi docenti, che ci vede tra gli ultimi posti dell’area Ocde.

Anzi, dell’”ennesima elemosina nei confronti dei dipendenti pubblici, i cui stipendi sono rimasti sotto tre punti percentuali rispetto all’aumento dell’inflazione. Anzi, quattro punti nella scuola, dove gli aumenti contrattuali disposti dal 2006 fino all’8% dall’ultimo contratto fino al 2009 sono lontani dal 12% sfiorato dall’inflazione nel 2012”.

Se si fosse firmato il contratto, invece ancora bloccato, – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – ne sarebbero arrivati almeno il quadruplo, considerati gli arretrati per gli anni precedenti durante il blocco contrattuale a partire dal 2010”.