Angeletti (UIL):’Il merito è un valore di sinistra’. E a scuola?

Il segretario nazionale della UIL Luigi Angeletti ha scelto una platea confindustriale per fare un’affermazione destinata a far discutere: “il merito è un valore della sinistra“, ha detto, “ma purtroppo questa cosa la sinistra non la capisce“.
Naturalmente i presenti hanno applaudito, forse un po’ sorpresi dalla improvvisa apertura di un esponente di punta del sindacalismo confederale su una problematica che aveva spesso visto gli imprenditori e i rappresentanti dei lavoratori su posizioni opposte.
Il fatto è che nella “sinistra” di cui parla Angeletti convivono e si confrontano – oggi come in passato – posizioni diverse, che vanno dall’egualitarismo più spinto a forme di individualismo meritocratico di derivazione blairiana. In Italia il sindacato, per varie ragioni, si è spesso identificato più con la prima che con la seconda accezione della “sinistra”, e anche nel mondo della scuola si muove con estrema cautela sul terreno del riconoscimento del merito: basti pensare alla vicenda del “concorsone” di Berlinguer, i cui strascichi sono ancora presenti nella linea che i sindacati confederali hanno tenuto nei recenti rinnovi contrattuali, da quello dei docenti (la commissione che doveva occuparsi della carriera dei docenti si è conclusa con un nulla di fatto) a quello dei dirigenti scolastici (vicenda SIVADIS).
Non per caso, crediamo, Angeletti ha osservato nella stessa occasione che “bisognerebbe iniziare dalla scuola, ma sono gli stessi insegnanti che rifiutano il merito, e ovviamente trasmettono agli studenti questa loro filosofia“. Ma allora gli insegnanti non sarebbero “di sinistra”? Eppure risulta che alle ultime elezioni essi abbiano votato in netta prevalenza proprio per la sinistra. Se ne dovrebbe dedurre che la loro percezione dei valori connotativi della sinistra non comprende anche il merito individuale…