ANDIS su ‘La Buona Scuola’: positivo avvio del dibattito

In un suo comunicato il Direttivo nazionale dell’A.N.DI.S. esprime una prima valutazione positiva sulle di riforma contenute nel documento “la Buona Scuola”.

Riservandosi di approfondire l’analisi dei singoli punti del piano, l’A.N.DI.S. dichiara di “apprezzare prima di tutto l’impegno assunto dal Governo di mettere la scuola al centro dell’agenda politica e l’idea che il cambiamento e la crescita del Paese debbano partire da un investimento sull’istruzione e sulla formazione delle nuove generazioni”.   

Positiva e coraggiosa viene giudicata la scelta di aprire sui temi della scuola un’ampia consultazione pubblica invertendo il senso di marcia rispetto a quanto è accaduto negli ultimi anni.

Segue una analisi dettagliata dei principali punti del piano scuola del Governo, alcuni dei quali “recuperano ipotesi di riforma ed elaborazioni emerse nel dibattito  ANDIS degli ultimi anni”, dalla previsione di  figure intermedie e di staff,  “nominate direttamente dal dirigente scolastico”  alla formazione continua in servizio obbligatoria dei docenti, e dei dirigenti, dalle reti di scuola come strumenti di governance e di gestione decentrata dei servizi, col superamento degli Uffici di Ambito Territoriale alla prospettiva dell’alternanza scuola/lavoro più dialogante con il mondo del lavoro e delle imprese.

Quanto al progetto di superamento del precariato storico l’ANDIS auspica che il Governo “possa trovare le risorse necessarie a dare attuazione ad un piano così ambizioso”.  Una immissione in ruolo di tale portata, avverte l’Associazione,  “non sarebbe di per sé un’iniezione di qualità nel sistema, in quanto interesserebbe anche fasce di precari con una non recente formazione iniziale e scarsa esperienza di insegnamento. Ciò postula necessariamente la previsione di efficaci misure di accompagnamento che garantiscano la riconversione e comunque un’adeguata formazione in servizio  dei nuovi immessi in ruolo”.

Giudicata “condivisibile” l’idea di affidare a docenti specializzati l’insegnamento della Musica e l’Educazione motoria nella scuola primaria, come pure l’insegnamento della Storia dell’Arte e del Disegno nel primo biennio dei licei e degli istituti tecnici e professionali della filiera turistica. Tuttavia andrebbe condotta “una seria riflessione epistemologica oltre che didattica sui curricoli della scuola secondaria di 1° e 2° grado, che presentano un’eccessiva frammentazione delle discipline”.

L’ANDIS rileva infine che documento non vi è alcun riferimento al riordino degli ordinamenti, “in particolare alla necessità, da più parti sottolineata, di ridurre il percorso scolastico di un anno, rivedendo la durata e l’articolazione dei cicli. Riteniamo che questo tema debba trovare spazi dedicati di approfondimento nel dibattito delle prossime settimane”.

Sulle diverse tematiche si esprimerà il Consiglio Nazionale dell’Associazione, convocato per il 26 e 27 settembre “con l’intento di offrire al Legislatore alcune proposte significative, concrete e competenti, utili a disegnare la scuola del futuro”.