
Andis contraria a riforma CSA
La Direttiva del 7 settembre 2006 del Ministro della Pubblica Istruzione ha cambiato la denominazione dei CSA, ora UFFICI SCOLASTICI PROVINCIALI, che hanno visto aumentare alcune attribuzioni riassumibili in: iniziative di ricognizione, monitoraggio e raccolta di dati in materia di sicurezza delle scuole, edilizia scolastica, progetti con i fondi strutturali europei, obbligo scolastico, integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, assistenza, consulenza, informazione-formazione e monitoraggio per l’autonomia, anche con reti di scuole, partecipazione studentesca, ricognizione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche, monitoraggio relativo alla assegnazione ed utilizzazione dei finanziamenti assegnati alle scuole.
L’ANDIS e il suo segretario Gregorio Iannaccone esprimono un giudizio negativo su questa Direttiva (sono stati consultati soltanto i sindacati), perché riforma dall’alto l’organizzazione delle scuole autonome, senza peraltro oneri per lo Stato (come si dice in conclusione), aumenta le pastoie per le scuole autonome, aggiungendo gli uffici scolastici provinciali, che vanno sommati a quelli regionali ed a quelli centrali.
La direttiva – sostiene Andis – propone modelli dirigistici che contrastano con l’autonomia delle scuole. L’ANDIS si erge a difesa dell’autonomia delle scuole, che hanno bisogno di più risorse e di minore burocrazia e soprattutto di più fiducia da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.
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