Andis: abbattere le scuole vecchie e ricostruirle

L’Andis (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) in una nota del suo presidente, Gregorio Iannaccone,  fa il seguente elenco delle “troppe criticità che affliggono il settore dell’edilizia scolastica, una situazione di stallo in cui i nodi storici rimangono tutti irrisolti. Una vera e propria emergenza nazionale, se si considera che le 10.219 istituzioni del sistema scolastico nazionale sono ospitate in circa 40.000 edifici, dove studiano e lavorano oltre 10 milioni di persone”:

– il 50% degli edifici scolastici italiani non possiede la certificazione di agibilità

– il 65% non ha il certificato di prevenzione incendi (CPI)

– il 36% ha bisogno di interventi urgenti di manutenzione  

– il 50% si trova in aree a rischio sismico

– l’11% in aree ad alto rischio idrogeologico

– il 15% non è stato costruito per uso scolastico

– solo il 49% dispone di una scala esterna di sicurezza

– solo il 66% possiede un impianto idrico antincendio il 61% possiede la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico

– il 63% dispone di un impianto di allarme

– il 90% degli edifici ha il Documento di Valutazione dei Rischi

Inoltre il 4% degli edifici è stato costruito prima del 1900 e il 44% è stato costruito in un periodo che va dal 1961 al 1980. Al Sud e nelle Isole le maggiori criticità: il 45% delle scuole necessita di urgenti interventi di manutenzione.

Che fare?

Secondo l’Andis “Le vecchie strutture, soprattutto quelle costruite tra gli anni ’60 e ’80 secondo standard ormai superati, vanno abbattute e sostituite da edifici nuovi, che rispettino i requisiti delle attuali normative. Le scuole del futuro devono essere sicure, belle, attraenti, a basso consumo energetico, dotate di attrezzature sportive e ricreative, aperte al territorio”.