Ancora una volta avremo un ritardo d’avvio dell’anno scolastico. Ma non per le iscrizioni

La preparazione dell’anno scolastico comincia un anno prima e teoricamente c’è tutto il tempo per arrivare puntuali al 1° settembre con tutti i docenti in cattedra, quelli trasferiti o assegnati provvisoriamente, quelli nominati in ruolo e quelli a tempo determinato, nominati in supplenza annua o fino al termine delle attività. Teoricamente si può, ma sarebbe un sogno. Anche quest’anno.

Le operazioni propedeutiche al prossimo anno scolastico corrono su due piste: la mobilità degli insegnanti (trasferimenti e utilizzazioni) e gli organici (posti e cattedre).

Partendo per tempo e rispettando le scadenze, si potrebbero avere tutti docenti nominati in cattedra a fine giugno o all’inizio dell’estate. Se…

Il 4 settembre 2012 sindacati e funzionari ministeriali si sono incontrati per esaminare il testo dell’accordo sulla mobilità, sostanzialmente uguale da anni, e hanno convenuto che sarebbero bastate pochissime integrazioni formali per definire il tutto. Ragionevolmente in una settimana o poco più si poteva far tutto, ma, tra un impegno dell’uno e dell’altro, l’intesa è stata definita il 6 dicembre 2012 (tre mesi per quattro parole? Alla faccia dell’efficienza e della produttività!).

Ma l’intesa non è ancora accordo, e senza accordo non può essere emanata l’ordinanza sulla mobilità e senza ordinanza non parte la macchina dei trasferimenti.

Perché l’intesa non è diventata accordo? Semplice: serve l’ok della Funzione pubblica che oggi, a quasi tre mesi di distanza, non si è ancora pronunciata. Si tratta di burocrazia (lenta e tardona) allo stato puro.

Ma a pagare sarà ancora una volta la scuola. In molti classi l’avvio regolare delle lezioni si farà attendere per settimane e mesi, i genitori protesteranno, e migliaia di alunni assisteranno impotenti al solito carosello degli insegnanti.

C’eravamo illusi a settembre scorso che questa volta la preparazione del prossimo anno scolastico fosse partita con il piede giusto. Avevamo confidato nel senso di responsabilità e nell’efficienza di tutti i soggetti coinvolti. Invece…
Chi difende un po’ troppo ideologicamente e acriticamente la scuola pubblica (statale) dovrebbe chiedersi se tutto questo serve a qualificarla.