Anche il sottosegretario Ugolini annuncia concorsi immediati, ma…

A distanza di poche ore dalle dichiarazioni del ministro Profumo sui concorsi, il sottosegretario all’Istruzione, prof. Elena Ugolini, ha confermato il proposito di “partire subito con un primo concorso” e, addirittura, di “programmarne altri”. “Bisogna interrompere questa stasi – ha dichiarato – che dura dal 1999, rimettendo a bando dei posti in modo regolare, cambiando le modalità di reclutamento e facendo in modo che anche nella scuola si possa entrare non solo quando si hanno i capelli bianchi”.

Le parole del ministro e quelle del sottosegretario sono certamente da condividere (anche se molti invece sperano ancora nell’assunzione ope legis, anziché nella selezione meritocratica), ma, detto con molta franchezza, non basta replicare, ancora una volta, annunci di buone intenzioni, senza precisare tempi, modi e contenuti e, soprattutto, senza tradurre concretamente il tutto in circostanziati atti amministrativi o, se servono, in proposte legislative.

Il rischio è di illudere e contrariare: illudere chi aspetta il concorso per abbreviare, con merito, l’attesa del reclutamento nella scuola; contrariare chi crede soltanto nello strumento delle graduatorie ad esaurimento per stabilizzare definitivamente il proprio lavoro di precario escludendo qualsiasi forma di concorrenza.

Potrebbero essere contrariate anche le migliaia di aspiranti per i corsi TFA, i Tirocini Formativi Assistiti (le selezioni nazionali sono attese per luglio) i cui bandi di ammissione – come ha annunciato la stessa Ugolini – dovrebbero essere banditi il prossimo 3 maggio dalle Università.

Motivo della possibile contrarietà di questi aspiranti ai TFA? Nessuno ha mai precisato il prima e il dopo: il concorso verrebbe bandito prima, escludendo i futuri abilitati oppure i bandi verrebbero pubblicati a conclusione dei TFA?

Oppure, se i concorsi si faranno subito, potrebbero essere ammessi con riserva i corsisti dei TFA? 

Chi si trova oggi al governo ha ereditato una patata bollente che altri si sono rimpallati per lustri, e non è facile trovare soluzioni e risposte ai problemi che si sono stratificati. Ma in tanti, a partire da migliaia di docenti in attesa di un posto, si aspettano ora scelte chiare, nette e tempestive.