AN: pro o contro i sindacati?

Il 15 gennaio riprendono i lavori della commissione mista Aran-Miur-sindacati sulla carriera dei docenti. E si dovrebbe finalmente entrare nel merito delle proposte, dopo l’iniziale schermaglia sul metodo e sui principi. Ma sarà quello dell’ARAN il tavolo giusto per sbrogliare una matassa politico-sindacale che appare sempre più intricata?
Dall’interno della maggioranza di governo c’è chi vede con aperta diffidenza i lavori della commissione. L’on. Angela Napoli di AN ha recentemente presentato alla Camera un’interrogazione a risposta scritta (v. TuttoscuolaNEWS n. 130 del 15 dicembre 2003) con la quale chiede al ministro Moratti di non subordinare l’iter parlamentare delle proposte di legge in materia (di una delle quali la stessa parlamentare è prima firmataria) all’esito della “trattativa sindacale” che a suo giudizio si svolgerebbe in seno alla commissione. L’on. Napoli ricorda che in occasione dell’approvazione della legge n. 53/2003 il governo aveva accettato un ordine del giorno, da lei stessa presentato, a sostegno delle revisione per via legislativa, e non contrattuale, dello stato giuridico dei docenti.
Sembra però che la maggioranza che sostiene il governo sia su questo punto divisa, e che le divisioni passino dentro i diversi partiti, e perfino all’interno di AN. I toni duri usati dall’on. Napoli nella sua interrogazione contrastano con il sostegno che il responsabile scuola di AN, sen. Valditara, non manca di manifestare al ministro, e soprattutto con la posizione assunta dal vicepresidente del Consiglio, on. Fini, che a nome del governo si è impegnato ad evitare che in Parlamento “si producano interventi in ambiti di competenza della contrattazione”.
Una cosa è certa: se la commissione mista Aran-Miur-sindacati non produrrà proposte concrete in tempi serrati, e se tali proposte non si tradurranno in formali accordi tra governo e sindacati, sarà difficile impedire al Parlamento di risolvere l’annosa questione per via legislativa.