Alternanza Scuola Lavoro: l’ANP critica la riduzione delle ore e delle risorse

La decisione del governo di ridurre drasticamente il tempo scolastico riservato all’Alternanza Scuola Lavoro (ASL), declassata a “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” è stata apertamente criticata dall’ANP, a cui giudizio le esperienze di ASL hanno consentito agli studenti di “conseguire uno sviluppo personale completo” e di “acquisire alcune competenze – le cosiddette soft skills – che la classica formazione scolastica sostanzialmente ignora, privilegiando un approccio didattico prevalentemente ‘frontale’ e ‘trasmissivo’”.

Secondo l’associazione dei presidi “La riduzione del numero minimo di ore obbligatorie porterà ad un nuovo ‘taglio’ dei finanziamenti finalizzati all’istruzione – e l’Italia non brilla certo per la percentuale di PIL ad essa dedicata – con conseguente pregiudizio nei confronti dei numerosissimi studenti che hanno partecipato ad ottimi percorsi di Alternanza”. E questo non farà altro, “sul periodo medio-lungo, che aumentare nel Paese il divario di successo formativo che già affligge i nostri studenti.”

Per prevenire queste conseguenze, l’ANP chiede che vengano assegnate alle scuole le risorse necessarie per realizzare le scelte già effettuate, anche per evitare che esse “siano costrette a rivedere le convenzioni eventualmente sottoscritte con le aziende e a rimodulare i progetti di alternanza, a discapito della coerenza didattica e della qualità dell’offerta formativa promessa agli studenti”. Va precisato peraltro che la legge di Bilancio in discussione non esclude la possibilità che le scuole possano incrementare le ore di alternanza in relazione alle esigenze espresse dai contesti territoriali (ma non è chiaro se tali ore verrebbero finanziate).  

L’associazione denuncia inoltre il fatto che le nuove linee guida (previste entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2019), obbligherebbero le scuole a gestire le attività di ASL seguendo due differenti regimi giuridici: uno fino al 31 dicembre 2018 ed uno fino alla conclusione dell’anno scolastico. “Si tratta, in tutta evidenza, di una ulteriore complicazione gestionale, a fronte di tutte le istanze di semplificazione che da anni presentiamo e che non ci stancheremo di sostenere”.

Secca la conclusione: “Chiediamo pertanto che l’Amministrazione riconsideri la materia e che proponga, in sede di approvazione della legge di bilancio, il mantenimento del monte orario e del finanziamento attualmente previsto, introducendo semmai opportuni indicatori di qualità dei percorsi di ASL”.