AlmaDiploma, 46% ragazzi è pentito per scelta studi
Toccafondi: agire in fretta sull'orientamento
Si sono diplomati con un voto medio di 76,9 su 100 e senza ripetenze (88%). Più di uno su due ha svolto uno stage durante il percorso scolastico (52%) o ha lavorato (55%) in maniera saltuaria e stagionale. Oltre uno su tre (35%) ha svolto un’esperienza di studio all’estero, nella metà dei casi partecipando a programmi del proprio istituto. E oggi, usciti dalla scuola superiore, sono “pronti a mettersi in gioco”, consapevoli che per avere successo dovranno continuare a formarsi per tutta la vita (76%).
In una parola, secondo il XIII Rapporto di AlmaDiploma, i diplomati del 2015 sono molto “smart” e poco “choosy”. “Obiettivi” anche nel valutare il loro percorso scolastico (l’81% e’ soddisfatto), nonostante il 46% si dichiari pentito della scelta fatta a 14 anni.
“Mentre noi abbiamo avviato un dibattito culturale su alternanza scuola-lavoro, i ragazzi sono già oltre – ha osservato il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, durante la presentazione del Rapporto oggi al Miur – la scuola è conoscenza, ora bisogna cambiarla con criterio e aprirla alle competenze, cioè al mondo del lavoro e al mondo esterno. Lo chiedono proprio gli studenti“.
Durante il percorso di studi, i diplomati 2015 (all’indagine hanno partecipato in 40 mila di circa 250 istituti) hanno praticato sport (64%), fatto volontariato (18%) e svolto attività culturali (49%). Ma in particolare in tanti hanno lavorato: il 50% dei liceali, il 62% dei tecnici, il 69% dei professionali. Hanno svolto anche stage (92% professionali, 75% tecnici, 32% liceali) e considerando l’esperienza fondamentale per la propria formazione (85%).
E oggi, mentre si affacciano al futuro, c’è chi si guarda indietro un po’ critico, un po’ pentito. Quasi un diplomato su due, il 46%, non è contento delle scelte fatte a 14 anni (erano il 43% i diplomati del 2014, aumentati poi a 44% a un anno dal titolo). Il 12% ripeterebbe il corso ma in un’altra scuola, l’8% sceglierebbe un diverso indirizzo/corso della propria scuola e il 27% cambierebbe sia scuola che indirizzo. La quota dei diplomati che cambierebbe corso e/o scuola è più elevata tra i professionali (50%); seguono tecnici (48%) e liceali (45%). Il 43% lo farebbe per studiare materie diverse, il 21% per compiere studi che preparino meglio al mondo del lavoro, il 14% per compiere studi più adatti in vista degli studi universitari.
Al momento dell’intervista, inoltre, mentre un 59% di diplomati intendeva iscriversi all’università e un 16% pensava di cercare un lavoro, il 14% era ancora incerto sul suo futuro. “Sull’orientamento bisogna agire in fretta, c’è molto lavoro da fare. Ci deve vedere protagonisti come scuole e come ministero“, ha affermato Toccafondi. Ciò per potenziare l’orientamento e sbloccare l’ascensore sociale: l’indagine dimostra che la presenza di diplomati con genitori laureati è massima tra i liceali (38%) e si riduce tra tecnici (12%) e professionali (6%).
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