All’Emilia-Romagna mancano mille docenti

La Flc-Cgil Emilia-Romagna cita il 2° Rapporto di Tuttoscuola, che segnala la discesa della Regione dal primo al quarto posto nella classifica della qualità, per protestare contro il ”trattamento iniquo che rischia di compromettere il nostro sistema” di cui ritiene responsabile il governo nazionale.

Non chiediamo la luna, solo di essere riallineati ai parametri nazionali. Servono mille docenti e siamo pronti ad ogni azione, anche di tipo giudiziario”, annuncia in una conferenza stampa la segretaria regionale del sindacato, Raffella Morsia. Che chiede polemicamente come mai nei giorni scorsi siano stati assegnati 400 docenti alla Lombardia con un decreto specifico. “E a noi? Non diciamo che non andavano incrementati quei posti. Ma i criteri devono essere oggettivi e trasparenti. Altrimenti è propaganda e clientelismo“.

A sostegno della sua tesi la sindacalista spiega che a determinare l’arretramento dell’Emilia-Romagna nella classifica compilata da Tuttoscuola sta la crescita del 2,4% del tasso di dispersione, in passato vicino allo zero: “Un dato che non è indipendente dal rapporto alunni/docenti e dal numero di alunni per scuola che sono i più alti d’Italia, e al fatto che al nord ci siano il doppio dei precari rispetto al sud”. Poi quantifica la sua richiesta: “Qui ci sono il 6,5% degli studenti e solo il 6,3% dei docenti nazionali. Solo per il riallineamento occorrono almeno mille insegnanti“.

Morsia invita infine gli enti locali a “non essere complici del governo: non si può rispondere al taglio del tempo pieno e prolungato con servizi come i doposcuola: dobbiamo sostenere la scuola. Altrimenti si fanno scelte adattive“.