Alla ricerca della scuola equa. Conclusa la conferenza di Scuola democratica

Dal 3 al 6 giugno, presso l’Università di Cagliari, si sono svolti i lavori della Terza Conferenza Internazionale della rivista, dedicata al tema “Educazione e giustizia sociale”, alla quale hanno preso parte circa 900 accademici ed esperti provenienti dall’Italia e da tutto il mondo, e alla quale è collegata anche l’iniziativa del Premio “Equità in educazione” promosso da Orazio Niceforo.

Nel suo intervento di presentazione della Conferenza il direttore e fondatore della rivista Luciano Benadusi ne ha illustrato le ragioni e gli obiettivi. La scelta del tema della giustizia sociale è legata a due motivazioni: la prima è in linea con la caratterizzazione stessa della testata, che considera il ruolo dell’educazione fondamentale per la costruzione di una società democratica (Learning for democracy si legge nel titolo della rivista) ; la seconda è la natura intersettoriale e multidisciplinare del problema della giustizia in educazione, che tocca in primo luogo il binomio sociologia-pedagogia, ma coinvolge anche altre discipline: psicologia, economia, demografia, antropologia.

Il tema è oggetto di studio e di decisioni politiche a livello planetario, ed è per questo che le cinque relazioni di base sono state affidate a esperti (key-note speakers) in grado di presentare una panoramica internazionale del problema: Sobhi Tawil, direttore del team “Future of Learning and Innovation” presso l’UNESCO, Agnes Van Zanten, professoressa di ricerca senior presso il Centro di ricerca sulle disuguaglianze sociali di Sciences Po (Parigi), Marie Duru-Bellat, professoressa emerita di sociologia dell’educazione presso Sciences-Po, Istituto di scienze politiche,  Ruth Müller, docente di biotecnologia presso la Scuola di scienze e tecnologie sociali dell’Università tecnica di Monaco, e Herman Van De Werfhorst, professore di Sociologia all’Università di Amsterdam, e ora presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze.

Ne è uscito un quadro comparativo aggiornato del carattere planetario di diverse forme di iniquità. Tra quelle più discusse la stratificazione sociale che limita l’accesso all’istruzione superiore delle fasce sociali più deboli, le forti resistenze all’integrazione dei disabili e degli immigrati, i danni e le ingiustizie provocati da una visione individualistica e competitiva del merito, le vecchie e nuove forme di disparità di genere, l’incontrollata dipendenza dalle tecnologie digitali e dai social delle generazioni più giovani, a scapito soprattutto degli studenti provenienti dalle famiglie più povere e meno acculturate.

Anche molti dei 99 panel in programma hanno visto la partecipazione di diversi interlocutori stranieri, evidenziando la rilevanza internazionale della problematica discussa in questi giorni.

I cinque “Simposi”, organizzati da Indire, Invalsi, Compagnia di San Paolo, Bolton Hope Foundation e Associazione per la Scuola democratica, si sono concentrati invece sulle dimensioni nazionali delle problematiche oggetto della Conferenza.

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