Accordo sugli scatti di anzianità: scomparsa dell’unità sindacale?

I sindacati della scuola, con l’eccezione della FLC-CGIL, e il MIUR, hanno raggiunto il 30 gennaio l’accordo relativo all’assegnazione alle scuole del Fondo di Istituto per l’anno scolastico 2012/13.

Un’intesa rilevante sotto il profilo politico in quanto assicura concretezza all’accordo del 12 dicembre 2012, con il quale le stesse OO. SS. (sempre senza CGIL) e l’ARAN avevano convenuto di finanziare gli scatti di anzianità degli operatori della Scuola per l’anno 2011 utilizzando una quota delle somme destinate al finanziamento del Fondo delle Istituzioni Scolastiche. Sostanzialmente, quindi, uno spostamento di risorse dal salario accessorio a quello fondamentale, non condiviso dalla FLC CGIL e da altre organizzazioni minori (COBAS, UNICOBAS, USB, ecc.).

L’accordo del 30 gennaio riattiva l’ordinario funzionamento della contrattazione di istituto, rendendo disponibili le relative somme e distribuendo l’incidenza della riduzione delle somme utilizzabili per il fondo su due anni scolastici, in modo da non farla gravare solo sull’ultimo quadrimestre del 2012.

La polemica tra i sindacati (FLC CGIL, da un lato, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS, GILDA dall’altro) rinnova il contrasto emerso già in occasione della conclusione del CCNL Scuola per il biennio economico 2008/09. La FLC CGIL, non soddisfatta dell’entità degli aumenti salariali allora ottenuti, ha promosso una consultazione referendaria nelle scuole italiane sull’accordo relativo agli scatti, probabilmente con la finalità di indebolire dal “basso” le scelte delle altre sigle sindacali.

Lo scontro tra i sindacati si fa forte con evidenti ricadute anche a livello periferico, dove da più parti si arriva a mettere in discussione perfino il principio stesso dell’unità sindacale.

La crescente insofferenza delle altre sigle sindacali si coglie nelle parole pronunciate, a margine di un convegno, dal Segretario della CISL SCUOLA del Lazio, Vincenzo Alessandro: “La situazione è ormai molto vicina al punto di non ritorno. L’attacco violento e sistematico che la FLC CGIL ci muove ormai da qualche anno rischia di compromettere in modo definitivo l’unità tra le sigle sindacali, che la FLC CGIL sembra concepire solo in termini di subordinazione alla sua linea politica. Alla CGIL serve un salto culturale per evitare di finire nell’area del sindacalismo velleitario, alla quale assomiglia sempre più per linguaggio, proposte e metodi”.