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A Stoccolma per parlare dell’emergenza acqua

Un abitante su tre soffre, sul pianeta, di mancanza d’acqua, secondo uno studio che sarà presentato alla ‘Settimana mondiale dell’acqua’, la Conferenza in corso a Stoccolma. Per questo si invocherà, nella capitale svedese, una trasformazione radicale della gestione del prezioso liquido, in modo che il problema in futuro non diventi ancor più drammatico, coinvolgendo percentuali crescenti della popolazione del globo.

Tanti gli sprechi, anche in Italia. Per il direttore generale della gestione dell’acqua (International Water Management Institute, Iwmi) Frank Rijsberman, che ha curato lo studio ‘Valutazione completa della gestione dell’acqua per l’agricolturà, cui hanno collaborato 700 esperti internazionali, ci sono due tipi di penuria: quella dove le risorse idriche sono eccessivamente sfruttate, con l’effetto di far abbassare il livello delle falde acquifere e prosciugare i fiumi, e quella nei Paesi privi di mezzi tecnici o finanziari per ‘catturare’ l’acqua (delle piogge, dei fiumi), che si trova in abbondanza.

Complessivamente, dice all’Afp Rijsberman, la penuria d’acqua è dovuta per il 98% a cause umane, per il 2% a cause naturali. L’agricoltura – dice lo studio – utilizza non meno del 78% della disponibilità mondiale dell’acqua, mentre l’industria ne usa il 18% e le municipalità l’8 per cento.

Grande la scommessa di cui si parla a Stoccolma, tra sviluppo e salvaguardia delle risorse. Grande il compito di governanti ed educatori

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