Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

A rischio anche gli studenti del IX corso Ssis?

Ieri 22 luglio il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ha risposto alle interrogazioni della Commissione Cultura del Senato.

I temi da lei toccati sono stati le Ssis (Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario), la questione dell’obbligo scolastico a 16 anni, gli organici degli insegnanti di sostegno, l’integrazione degli alunni stranieri e rom, e il rapporto tra scuola e sport.

Sulla chiusura delle Ssis il ministro ha ribadito quanto dichiarato al Corriere della Sera lo scorso 21 luglio (si veda il nostro articolo Gelmini: chiudiamo le Ssis e diamo autonomia alle scuole): “Abbiamo il dovere morale di non creare altro precariato, per questo abbiamo bloccato le Ssis: che senso ha frequentare un corso investendo soldi (intorno ai 3.000 euro in tutto NdR) a graduatorie chiuse?”.

La novità è però che non solo il decimo corso Ssis non partirà mai, ma anche che il nono corso Ssis è a rischio. Queste le parole della Gelmini: “ho costituito apposta una commissione per capire se c’è la possibilità di collocare diversamente tutti quegli studenti (oltre 11.000 NdR) che stanno iniziando il secondo anno del nono ciclo”.

“Siamo molto sensibili al precariato, ma in questo modo non si poteva più andare avanti: tra l’altro la nostra decisione ha comportato il dissenso di alcune parti che usufruivano da quasi dieci anni dei finanziamenti ministeriali per attivare i corsi. Ma non potevamo certo fare diversamente per mantenere in vita questo sistema”.

Circa l’obbligo formativo, l’avvocato bresciano ha ribadito (si veda la nostra precedente notizia Obbligo a 16 anni/1. Esplode la polemica) che “rimane a 16 anni;” sottolineando che l’unica novità è quella “di far adempiere l’obbligo anche nei centri di formazione professionale”. Il governo poi non toccherà, ha assicurato Gelmini, l’organico complessivo dei docenti di sostegno (si veda anche Il maxiemendamento e gli alunni con disabilità): “il numero rimarrà invariato cercando di mantenere però sempre il rapporto un docente a fronte di due allievi disabili”.

La Gelmini si è espressa positivamente circa i “ corsi di lingua italiana e dei mediatori culturali per migliorare l’integrazione degli alunni stranieri” e per la scolarizzazione dei bimbi rom: “stiamo predisponendo un piano che attraverso il censimento, l’osservatorio e l’aiuto delle famiglie ci porterà ad alzare il numero di presenze in classe degli alunni rom”.

Ultima battuta sullo sport a scuola, che ricalca la recente intervista alla Gazzetta dello Sport: “prima credo che sia importante verificare le strutture a rischio crollo e comunque i docenti faranno bene a puntare prima sull’educazione fisica culturale e solo in seconda battuta su quella agonistica”.

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