Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

I problemi del sostegno

Dopo i fischi di Napoli al ministro dell’istruzione Fioroni a opera di genitori di disabili per la riduzione di posti di sostegno nelle scuole campane, e dopo le prese di posizione di associazioni di alunni portatori di handicap con documenti di protesta che girano sul web, c’è da chiedersi cosa sta succedendo all’integrazione scolastica degli alunni disabili.
Da dati che il ministero deve confermare, sembra che complessivamente i posti di sostegno assegnati quest’anno alle scuole statali siano quasi pari a quelli dello scorso anno: soltanto 200-300 in meno su un totale superiore a 86 mila unità (spezzoni esclusi).
Ma se questo è il dato nazionale complessivo, le realtà regionali rispetto ai dati di sostegno del 2006-07 hanno subito sensibili modifiche, di decremento o incremento. La Campania, ad esempio, è una di quelle realtà in cui il numero dei posti di sostegno è stato ridotto.
Perché queste variazioni? Cosa è successo rispetto allo scorso anno?
Vediamo intanto cosa non è successo. Nonostante le previsioni della Finanziaria 2007 che prevedevano l’avvio della stabilizzazione del sostegno, anche quest’anno sono stati previsti posti in deroga più o meno nella quantità dello scorso anno (oltre il 40%) con nomina di docenti precari.
Oltre a questa negatività qualitativa di conferma del sostegno precario, cosa è successo?
Le Regioni sono partite a ranghi sciolti dando applicazione alle nuove modalità di certificazione dell’handicap in base a un regolamento del 2006, che prevede diagnosi collegiali e identificazione delle disabilità secondo i parametri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Non è ancora chiaro se tutte le Asl hanno provveduto alle nuove forme di certificazione, ma dove questo è avvenuto si sono verificati anche casi di non riconoscimento delle disabilità, con l’effetto di non consentire, come avveniva in passato, l’assegnazione di docente di sostegno.
Piccoli terremoti che hanno provocato proteste di genitori il cui figlio, anche se non disabile secondo i canoni medici, qualche problema ce l’ha, ma non può più disporre di aiuti come prima.

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