Quaderno Bianco sulla Scuola: ‘i numeri ci sono, la vita della scuola manca’

 Presentato ufficialmente ieri dal Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e dai Ministri della Pubblica Istruzione e dell’Economia, il “Quaderno” – come testualmente recita un passo della lettera con la quale Giuseppe Fioroni e Tommaso Padoa Schioppa accompagnano il volume – “prefigura scenari e individua alcune ipotesi di lavoro da sottoporre all’attenzione dell’intero mondo della scuola”.

“Quella presentata è una radiografia della macchina scolastica, ma nulla si dice del suo “cuore pulsante”: gli insegnanti – sostiene Francesco Scrima della Cisl Scuola. Eppure è proprio la “questione docente” quella da cui si dovrebbe partire per ragionare di scuola e individuare strategie per migliorare la qualità delle prestazioni e dei risultati che si attendono. Gli insegnanti non sono soltanto numeri, sono vite, sentimenti, relazioni. Ma è qui che noi leggiamo disorientamento, stanchezza, crisi di ruolo. C’è disorientamento perché incerte e precarie sono le scelte politiche sulla scuola e contraddittorie, enfatiche, deresponsabilizzate le consegne e le attese sociali di cui la si carica. C’è stanchezza perché il mestiere è sempre più difficile, gravosi e dilatati i compiti, carenti le collaborazioni e i sostegni esterni. Quello di chi lavora nella scuola – secondo Scrima – è un ruolo avvilito da scarso apprezzamento sociale e da debole considerazione politica. In questo contesto non c’è da meravigliarsi se poi, all’interno, si trova delusione e disamore; disamore non verso il proprio mestiere, ma verso le caratteristiche e le condizioni del suo esercizio.