
Alla Conferenza economica Cia di Lecce i rappresentanti agricoli di Israele e Palestina si siedono attorno allo stesso tavolo e dialogano. Avviate iniziative comuni e con moderne tecnologie per la coltura delle fragole e degli olivi. L’azione è svolta dalla Fondazione Peres.
L’agricoltura non è solo produzione, ma anche e sopratutto fattore di pace e di sviluppo. Dove non è riuscita la diplomazia internazionale, ha fatto centro la cultura agricola che ha permesso la cooperazione tra paesi in eterno conflitto, come Israele e Palestina. Aspetto, questo, che è emerso a Lecce alla Conferenza economica della Cia-Confederazione italiana agricoltori, dove si sono seduti attorno allo stesso tavolo i rappresentanti agricoli di questi due paesi. Un’agricoltura, quindi, che unisce e che consente di avviare iniziative di cooperazione. E proprio Israele e Palestina hanno trovato punti di incontro nell’attività rurale e dei campi. Si è così confermato che l’agricoltura è uno dei principali veicoli attraverso cui avviare il processo di pace tra arabi ed israeliani che, attraverso il settore primario, condividono gli stessi interessi in fatto di tutela ambientale e approvvigionamento di beni alimentari.
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