
Al presidente dell’Ucei Morpurgo, che ha chiesto l’abolizione dell’ora di religione, sembra che non piaccia più “il principio di identità”, per il quale un ragazzo e un cittadino sono immersi in una tradizione e in una cultura, che è giusto conoscano.
Lo ha affermato Avvenire in un editoriale sulla proposta del presidente degli ebrei italiani di introdurre nelle scuole un’ora di storia delle religioni. ”Un ragazzo considerato e coltivato come una ‘tabula rasa’ a cui si toglie il primo appoggio che viene dalla tradizione – argomenta il quotidiano dei vescovi – non è forse maggiormente preda acritica di tutti i messaggi che vengono dalla societa’ e dalla cultura?
E se il principio di identità non vale più per l’aspetto religioso, perché dovrebbe valere, che so, per la letteratura o la geografia? Si offrano ore in cui – conclude – il ragazzo può decidere se studiare letteratura boliviana o cinese, o no?”. L’articolo ricorda inoltre che “i fatti e i numeri indicano che il popolo italiano ancora desidera che i propri figli sappiano cosa è la fede che ha fatto la storia”.
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