DS esclude dalle gite studenti con media bassa. Piccolotti (Avs): ‘Non è la soluzione. Il Ministero intervenga’
In gita, ma solo se la tua media è alta. La dirigente di un istituto di Ferrara ha deciso di ammettere ai viaggi di istruzione solo gli studenti con una media pari o superiore al 7, per contenere i costi complessivi delle gite entro il limite di 140mila euro. Si accende il dibattito politico sulle condizioni di accesso ai viaggi scolastici.
A intervenire è Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra e membro della commissione Cultura della Camera, che punta il dito contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Escludere gli studenti meno bravi non è la soluzione. Valditara ha solo aggravato i problemi in questi anni con procedure burocratiche che complicano ulteriormente la situazione”.
Piccolotti richiama anche il tema dei costi, ormai proibitivi per molte famiglie: secondo la parlamentare, almeno un terzo degli studenti sarebbe costretto a rinunciare ai viaggi per motivi economici, con un impatto negativo sul clima di classe e sul senso di appartenenza degli alunni.
La deputata ricorda che, su pressione di Avs e dopo la presentazione di una proposta di legge per istituire un fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà, il Ministero aveva stanziato 50 milioni di euro per l’anno scolastico 2023/2024. “Ma l’anno successivo – denuncia – quei fondi sono scomparsi, mentre nello stesso periodo è aumentato di 50 milioni il fondo destinato alle scuole paritarie e private”.
Da qui la richiesta di ripristinare il finanziamento e riaprire la discussione sulla proposta di legge presentata dal gruppo parlamentare. “Non possiamo accettare – conclude Piccolotti – che una parte degli studenti venga esclusa perché più povera o perché ha voti più bassi. Il viaggio d’istruzione è parte dell’offerta formativa: nessuno può esserne escluso”.
Dopo il caso della dirigente di un istituto di Ferrara che ha deciso di ammettere ai viaggi di istruzione solo gli studenti con una media pari o superiore al 7, per contenere i costi complessivi delle gite entro il limite di 140mila euro, si accende il dibattito politico sulle condizioni di accesso ai viaggi scolastici.
A intervenire è Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra e membro della commissione Cultura della Camera, che punta il dito contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Escludere gli studenti meno bravi non è la soluzione. Valditara ha solo aggravato i problemi in questi anni con procedure burocratiche che complicano ulteriormente la situazione”.
Piccolotti richiama anche il tema dei costi, ormai proibitivi per molte famiglie: secondo la parlamentare, almeno un terzo degli studenti sarebbe costretto a rinunciare ai viaggi per motivi economici, con un impatto negativo sul clima di classe e sul senso di appartenenza degli alunni.
La deputata ricorda che, su pressione di Avs e dopo la presentazione di una proposta di legge per istituire un fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà, il Ministero aveva stanziato 50 milioni di euro per l’anno scolastico 2023/2024. “Ma l’anno successivo – denuncia – quei fondi sono scomparsi, mentre nello stesso periodo è aumentato di 50 milioni il fondo destinato alle scuole paritarie e private”.
Da qui la richiesta di ripristinare il finanziamento e riaprire la discussione sulla proposta di legge presentata dal gruppo parlamentare. “Non possiamo accettare – conclude Piccolotti – che una parte degli studenti venga esclusa perché più povera o perché ha voti più bassi. Il viaggio d’istruzione è parte dell’offerta formativa: nessuno può esserne escluso”.
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