Psicologi a scuola, la proposta di legge

In un’epoca segnata da un crescente disagio giovanile, con dati allarmanti su ansia, stress e difficoltà emotive tra gli studenti, il tema del supporto psicologico nelle scuole torna al centro del dibattito politico. A rilanciarlo è una proposta di legge del senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, che chiede di rendere strutturale la presenza dello psicologo all’interno del sistema nazionale di istruzione. Non un intervento sanitario, ma un presidio educativo e culturale pensato per accompagnare i ragazzi nella loro crescita. “Offrire questa opportunità significa rafforzare la scuola come presidio di sviluppo umano, non solo di apprendimento“, afferma Occhiuto, invitando il governo a fare propria l’iniziativa.

Un supporto psicologico non sanitario

Il senatore Occhiuto sottolinea con forza che la proposta non è una misura di tipo sanitario, ma ha una chiara funzione educativa e culturale. Si inserisce nell’approccio bio-psico-sociale raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che riconosce l’importanza di un equilibrio tra i fattori biologici, psicologici e sociali nella crescita degli individui, e quindi nella formazione degli studenti.

La proposta, infatti, è pensata per andare oltre la tradizionale separazione tra “apprendimento” e “cura”. L’idea di introdurre uno psicologo in ogni scuola non significa semplicemente dare assistenza a chi presenta problematiche psicologiche evidenti, ma anche creare uno spazio protetto e sicuro in cui gli studenti possano esprimere i propri vissuti, affrontare i propri dubbi, e ricevere supporto in momenti difficili della loro crescita. “Offrire questa opportunità significa rafforzare la scuola come presidio di sviluppo umano, non solo di apprendimento”, ha dichiarato Occhiuto.

Un investimento contenuto ma strategico

La proposta di legge prevede che lo psicologo possa operare come parte di un “primo livello essenziale di servizio”, garantito dallo Stato, con un investimento iniziale stimato in circa 80 milioni di euro nello scenario minimo. Un investimento che Occhiuto definisce contenuto, ma fondamentale per garantire a tutti gli studenti, indipendentemente dalle risorse delle singole scuole, un primo punto di riferimento psicologico.

Inoltre, la legge permetterebbe alle Regioni di contribuire al potenziamento del servizio, con l’obiettivo di estendere gradualmente la presenza degli psicologi nelle scuole fino a raggiungere un modello ottimale di supporto psicologico per gli studenti. Questo approccio mira a superare la frammentarietà delle esperienze locali già esistenti in Italia, che purtroppo sono spesso disomogenee e non sufficientemente strutturate per rispondere ai crescenti bisogni dei giovani.

La lettera a Giorgia Meloni

Occhiuto ha inviato la sua proposta anche alla premier Giorgia Meloni invitandola, in una lettera, a “valutare la  possibilità di individuare, nel bilancio dello Stato, le risorse  necessarie a sostenerne l’attuazione” nell’auspicio che “il  governo volesse farla propria, contribuendo così a imprimere  un’accelerazione decisiva“. Secondo i conti del senatore, servirebbe, per “un primo  livello essenziale di servizio, un investimento contenuto,  stimato in circa 80 milioni nello scenario minimo” che consentirebbe alle Regioni “di contribuire al suo potenziamento,  favorendo una progressiva estensione fino a un modello ottimale”. Un modo insomma per superare “la frammentarietà delle pur meritorie esperienze locali oggi presenti in Italia”.      

Il senatore, infatti, è convinto che in molte scuole italiane manchi un supporto adeguato per affrontare le difficoltà psicologiche dei ragazzi, che non sempre hanno il coraggio di chiedere aiuto. “I ragazzi non chiedono sempre aiuto, ma spesso, in momenti delicati della crescita, sentono il bisogno di qualcuno che sappia ascoltarli con competenza, senza giudicarli, orientandoli con discrezione”, ha affermato Occhiuto, evidenziando l’importanza di rendere accessibile il supporto psicologico in modo tempestivo e discreto.

La scuola come presidio di crescita e non solo di apprendimento

L’introduzione dello psicologo nelle scuole, secondo Occhiuto, non sarebbe una mera aggiunta alla struttura scolastica, ma un elemento che rafforza il ruolo stesso della scuola come presidio di sviluppo umano. In un periodo in cui il benessere psicologico dei giovani è diventato un tema centrale, con un crescente numero di ragazzi che vivono momenti di stress, ansia e disagio psicologico, la proposta di Occhiuto si inserisce come una possibile risposta a queste difficoltà. Non si tratta solo di intervenire quando i problemi sono evidenti, ma di adottare un approccio preventivo, che permetta agli studenti di essere più resilienti e pronti ad affrontare le sfide della vita adulta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA