Maturità 2025: studente rifiuta di sostenere il colloquio orale per protesta

Un ragazzo di 19 anni, studente del liceo scientifico Fermi di Padova, ha scelto di non sostenere l’orale della maturità, pur avendo già raggiunto la sufficienza grazie ai crediti accumulati negli ultimi tre anni e ai punteggi ottenuti negli scritti. Gianmaria Favaretto, giocatore di rugby, ha deciso di fare “scena muta” come forma di protesta contro il sistema di valutazione scolastica, che, secondo lui, non riflette appieno le reali capacità degli studenti.

Un colloquio minimo, ma sufficiente

Nonostante la sua scelta di non sostenere l’orale, Favaretto ha comunque partecipato a una breve discussione con i commissari, che gli ha permesso di ottenere altri tre punti, portando il suo punteggio finale a 65 su 100. «Mi hanno trattenuto per un confronto, mi hanno chiesto cosa mi fosse piaciuto del programma», ha dichiarato il ragazzo, spiegando di aver preferito non uscire immediatamente per evitare inutili conflitti. La sua riflessione sulla scuola e sul sistema di valutazione è chiara: «Vedere alcuni compagni vivere la competizione per il voto in modo così estremo mi ha fatto riflettere. A volte il voto viene vissuto come un fardello, con troppa pressione da parte di professori e famiglie», ha spiegato Favaretto.

La reazione della commissione

Il comportamento dello studente ha sorpreso la commissione d’esame, in particolare i professori interni, che lo avevano seguito per anni. «Mi hanno chiesto spiegazioni, ma la presidente della commissione esterna è stata più rigida», ha raccontato. Nonostante la scelta controcorrente, i genitori del ragazzo hanno mostrato comprensione. Favaretto ha dichiarato di aver discusso a lungo con loro, sottolineando che la sua decisione era frutto di un’analisi profonda del sistema scolastico e del valore reale dei voti.

La palla passa all’Usr Veneto

La vicenda ha suscitato diverse reazioni anche sui social media, dove si sono divisi i pareri tra chi sostiene la protesta dello studente come una critica legittima al sistema educativo e chi invece boccia il suo comportamento. La presidente della commissione, Lisa Sgarabotto, ha segnalato l’incidente all’Ufficio scolastico regionale (Usr) del Veneto, temendo che questo atteggiamento possa diventare una prassi in futuro. Non è escluso che il Ministero dell’Istruzione possa voler fare chiarezza sulla questione.

 
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