Una scuola statale intitolata ad Alfredo Vinciguerra, fondatore di Tuttoscuola

Alla memoria del fondatore di Tuttoscuola, Alfredo Vinciguerra, è stato intitolato l’Istituto Comprensivo Colleferro II, vicino Roma. Lo scorso 3 giugno si è svolta al Teatro Vittorio Veneto di Colleferro la cerimonia ufficiale di intitolazione. All’evento, con oltre 500 persone, sono intervenute le autorità locali, il presidente del CSPI Damiano Previtali e moltissime famiglie, studenti e docenti, che hanno vissuto la cerimonia come un momento di intenso significato simbolico e culturale.

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Il successo dell’iniziativa si deve altresì all’attento e appassionato lavoro organizzativo compiuto dalla dott.ssa Marika Trezza, Dirigente dell’Istituto, e del corpo docente, che hanno curato con scrupolo tutti i particolari, dai momenti musicali e artistici realizzati dagli studenti della Scuola primaria e della Secondaria di primo grado, fino all’accoglienza calorosa riservata agli ospiti.

Quella di oggi non è solo una cerimonia, ma un passaggio che segna profondamente l’identità del nostro Istituto”, ha affermato la Dirigente scolastica. È per questo che “abbiamo voluto fortemente che il nome di Alfredo Vinciguerra fosse associato a questo percorso educativo, perché rappresenta una visione coraggiosa e lungimirante del ruolo della scuola nella società”.

Una scelta interessante quella di questa comunità scolastica. Una scuola è una cellula fondamentale della società, forma il suo futuro e rappresenta il centro di una comunità. Non è detto che debba essere intitolata solo a personaggi che hanno fatto la storia: prima di tutto a loro, ovviamente, ma è bello anche riferirsi a persone della società civile che hanno svolto bene il loro compito civico lasciando qualcosa di significativo, prima di tutto nelle persone che hanno incontrato.

Alfredo Vinciguerra, nato ad Anagni il 22 settembre 1941 (il padre Giovanni era preside della locale scuola media, ora a lui intitolata), e scomparso a Roma nel 1991, è stato una figura di rilievo nel dibattito di politica scolastica e giornalistico del secondo Novecento. Insegnante, studioso, giornalista, dirigente nell’impresa pubblica e consigliere politico di numerosi Ministri della Pubblica Istruzione, tra i quali Franco Maria Malfatti, contribuì nel 1974 all’elaborazione dei decreti delegati, fondamentali per la democratizzazione della scuola italiana. Oltre ad aver fondato Tuttoscuola (1975), come giornalista ha scritto per testate come Il Corriere della SeraLa StampaIl GiornoIl Tempo e Oggi, oltre che per Il Popolo, di cui è stato redattore ed editorialista, e ha pubblicato numerosi volumi. Oltre che di scuola, ha scritto moltissimo di politica, società ed ecologia.

Intervenendo alla cerimonia il presidente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) Damiano Previtali ha raccontato di non aver conosciuto di persona Alfredo Vinciguerra, ma di conoscere bene una sua opera, Tuttoscuola, “un’iniziativa libera, indipendente dal Palazzo”. “Sono le opere le autentiche testimonianze di una persona, quello che resta”. Tuttoscuola – è stato sottolineato nel convegno – ha rappresentato una vera e propria scommessa, una sfida, quella di incoraggiare “un Paese che non amava la scuola” – come Vinciguerra stesso ebbe a intitolare un suo libro uscito qualche anno dopo – a prestare maggiore attenzione alle tematiche educative. Uno strumento quindi che si propone di aiutare la scuola a diventare “una questione nazionale”. Sta qui l’attualità del suo messaggio: nell’impegno a creare un ponte tra scuola e opinione pubblica, nella convinzione che il progresso della scuola non è solo una questione di addetti ai lavori ma richiede la convinta partecipazione di tutta la società civile. E che proprio attraverso l’attiva partecipazione e collaborazione tra insegnanti, genitori e studenti si forma il pieno e fecondo sviluppo della persona umana.

L’attuale direttore di Tuttoscuola Giovanni Vinciguerra ha ricordato le parole con le quali il padre, ormai in fin di vita, gli affidò il compito di continuare il suo impegno per la scuola, e, per dare un ultimo aiuto, gli dettò la scaletta del numero che avrebbe dato la notizia della sua scomparsa ai lettori (e perfino il titolo della copertina, il messaggio con il quale voleva essere ricordato: “Alfredo Vinciguerra, una vita per la scuola”). “A me, ventiduenne privo di esperienza, di competenze e di conoscenze specifiche quale ero, disse così: «ti ho ‘pesato’, ce la puoi fare». Non posso non pensare che in quel momento prevalesse in lui – sia pure senza darlo a vedere – la speranza del padre sulla reale convinzione del giornalista ed editore. Ma feci tutto alla lettera”. La rivista era stata fondata 16 anni prima. Quest’anno ha raggiunto i 50 anni e ha ampliato l’attività sia nel campo dell’informazione (con il portale tuttoscuola.com, le newsletter e i dossier), sia in quello della formazione (come ente accreditato MIM).

Come è stato ben scritto dal sito anagnia.com in occasione della cerimonia, “La nuova intitolazione non è solo un gesto simbolico, ma rappresenta un ponte tra memoria e futuro, tra l’impegno educativo di ieri e le sfide della scuola di domani”.

 

In occasione dell’intitolazione dell’Istituto è stata curata una pubblicazione, “Alfredo Vinciguerra, Una vita per la scuola”, nella quale sono raccolti ricordi (non formali) di autorevoli personaggi che lo hanno conosciuto (tra cui ben 5 ministri dell’istruzione), alcuni suoi scritti e vari documenti relativi anche alla nascita di Tuttoscuola. Chi è interessato può richiederla gratuitamente scrivendo a redazione@tuttoscuola.com

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